Ieri, il Tesoro ha collocato sul mercato il nuovo bond sovrano “benchmark” a 3 anni. Si tratta del BTp con scadenza 15 febbraio 2027 e cedola 2,95% (ISIN: IT0005580045). L’importo emesso è stato di 4 miliardi di euro, il massimo della forchetta preventivata alla vigilia. Gli ordini sono stati pari a 5,9 miliardi, pari a un rapporto di copertura di 1,48. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 99,82 centesimi, corrispondente a un rendimento del 3,03%. A dicembre, il bond con scadenza nel dicembre 2026 aveva esitato un rendimento del 3,24%, per cui il nuovo titolo triennale ha debuttato con un rendimento lordo in calo dello 0,21%, pur a fronte di una durata di 2 mesi e mezzo più alta del precedente.
Cedola corta il 15 febbraio
La data di regolamento per il BTp 2027 è stata fissata per giorno 15 gennaio. Quello sarà il giorno in cui coloro che hanno prenotato il bond all’asta, dovranno effettuarne il pagamento. Da quel momento fino al 15 febbraio sussisteranno 31 giorni di maturazione della prima cedola, che sarà staccata in data 15 febbraio. Essa sarà necessariamente più bassa di una cedola semestrale ordinaria dell’1,475%. Infatti, i 31 giorni saranno rapportati ai 184 del semestre 15 agosto/15 febbraio ed esiteranno un tasso lordo dello 0,248505% rispetto al capitale nominale posseduto.
Per intenderci, facciamo l’esempio di un investitore che ieri all’asta abbia prenotato il BTp 2027 per un importo nominale di 100.000 euro. Lo dovrà pagare a 99,82 centesimi giorno 15 gennaio, sborsando 99.820 euro. Ovviamente, dovrà versare alla banca le dovute commissioni. Il 15 febbraio riceverà in pagamento una “mini-cedola” pari a 248,51 euro lordi. Al netto dell’imposta del 12,50%, l’accredito sul suo conto deposito sarà di 217,44 euro.
BTp 2027, rally possibile con taglio tassi BCE
Successivamente, il prossimo 15 agosto, quando avverrà il pagamento della prima cedola semestrale piena, riceverà in pagamento altri 1.475 euro lordi, cioè 1.290,63 euro netti. E così ogni sei mesi fino alla scadenza del 15 febbraio 2031, giorno in cui gli verrà pagata l’ultima cedola e riceverà indietro la restituzione del capitale di 100.000 euro.
Il mercato ha scontato sinora uno scenario per cui i tassi a fine anno saranno abbassati fino all’1,50% rispetto ad oggi. Solo se tali previsioni saranno superate, i rendimenti su ciascuna scadenza continueranno a scendere e i prezzi a salire. A parità di tutto il resto, poi, un driver importante sarà lo spread. Un suo eventuale restringimento lungo la curva aumenterebbe i prezzi dei bond italiani anche nel caso in cui restassero fermi nel resto dell’area.