Perché il BTp 2027 cedola 6,5% è rimbalzato di poco dai minimi?

Il BTp 2027 con cedola del 6,50% ha registrato un rimbalzo relativamente poco brillante dai minimi toccati nell'autunno dello scorso anno.
2 mesi fa
1 minuto di lettura
Asta BTp short term

Che ci crediate o meno, esistono ancora titoli di stato italiani emessi in lire italiane. E’ ovvio che con il passaggio all’euro siano stati ridenominati. Parliamo di bond del Tesoro a lunga scadenza, anche se oramai tutti con durata residua di pochi anni. Uno di questi è il BTp 1 novembre 2027 con cedola 6,50% (ISIN: IT0001174611). Debuttò come trentennale sul mercato alla fine del 1997, quando ancora non sapevamo neppure se saremmo entrati nell’Eurozona. Da notare che l’alto rendimento offerto rispecchiava i tempi.

Oggigiorno, anche con il maxi-rialzo dei tassi di interesse avvenuto tra il 2022 e il 2023, persino le emissioni a lunghissima scadenza restano a tassi contenuti.

Mini-rimbalzo dai minimi

Chi acquistò il BTp 2027 all’emissione, ad oggi ha incassato cedole nette per oltre il 150% del capitale. Anche tenendo conto dell’inflazione italiana, parliamo di un rendimento cumulato superiore all’86%. Qualcosa come la media del 2,40% all’anno. A ciò dobbiamo aggiungere un rialzo della quotazione, che al momento si aggira intorno all’11%. Pensate, però, che nel 2019 questa arrivò sopra 146. Disinvestire a quel tempo sarebbe stato molto vantaggioso.

Se oggi acquistassimo il BTp 2027, il rendimento lordo alla scadenza sarebbe neanche del 2,90%. E’ naturale che sia così, vista la durata residua di poco superiore ai tre anni. L’anno scorso, quando i rendimenti lungo la curva toccarono i massimi in quasi tutti i mercati maturi, il bond sprofondò a una quotazione di 108,50 nel mese di ottobre. Da allora, dunque, il rimbalzo è stato del 2,50%. Siamo stati abituati a ben altri numeri. Ad esempio, il BTp 1 giugno 2027 con cedola 2,20% (ISIN: IT0005240830) ha registrato nello stesso periodo un rialzo superiore al 5%. Il doppio.

BTp 2027, raffronto tra le due scadenze

Perché il BTp 2027 con maxi-cedola ha offerto minori soddisfazioni dai minimi? Tutto ruota proprio attorno alla cedola. Chi avesse acquistato ai minimi di dieci mesi fa, oggi avrebbe guadagnato il 2,5% in conto capitale e circa il 5% attraverso la cedola.

In tutto, il 7,50%. Con l’altro bond, avremmo realizzato oltre il 5% in conto capitale e quasi il 2% attraverso la cedola. La somma si aggira intorno al 7%. Come potete verificare, malgrado le apparenze è stato proprio il bond del Tesoro con cedola più generosa ad avere garantito maggiori guadagni.

[email protected] 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

pensione gestione separata
Articolo precedente

Prendere una pensione più alta, lo sai che lo stipendio conta anche nel sistema contributivo?

pensione
Articolo seguente

Senza pensione: la paura concreta dei giovani. Nuovi dati allarmanti