BTp 2030 con cedola 1,65%, può tornare entro l’anno ai massimi di dicembre?

Il BTp dicembre 2030 con cedola 1,65% è sceso dai massimi di un mese fa, ma cerchiamo di capire cosa può fare nel breve termine.
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BTp dicembre 2030 cedola 1,65%
BTp dicembre 2030 cedola 1,65% © Licenza Creative Commons

Dai massimi di oltre 94 centesimi toccati un mese fa, il BTp 1 dicembre 2030 con cedola 1,65% (ISIN: IT0005413171) ha accusato un calo finora del 2,9%. La quotazione è scesa ai 91,60 centesimi di fine seduta del venerdì scorso. Il rendimento lordo alla scadenza è risalito al 3,25%. Positivo per chi intende entrare adesso sul mercato, negativo per chi lo avesse acquistato a prezzi maggiori. Quali sarebbero le prospettive a breve termine e perché questo tonfo?

Quotazione giù con repricing bond

Il deprezzamento del BTp dicembre 2030 nell’ultimo mese non è un caso isolato, ma rientra nel trend di repricing ancora in corso.

I mercati si erano convinti che il taglio dei tassi di interesse in tutte le economie avanzate sarebbe proceduto spedito. I dati sull’inflazione hanno spento tale ottimismo. E’ molto probabile che la Federal Reserve debba prendersi una pausa prima di continuare a tagliare il costo del denaro, perché i dati macro lo esigerebbero. Il dollaro si sta rafforzando e i rendimenti americani sono esplosi, con il decennale in direzione 5%.

Nell’Eurozona il mercato continua a prevedere altri quattro tagli dei tassi per quest’anno. Se è vero che l’inflazione nell’area è risalita sopra il target del 2%, d’altra parte la Banca Centrale Europea si trova a fronteggiare un’economia molto più debole di quella americana. Il cambio euro-dollaro sta collassando verso la parità per l’attesa divergenza monetaria con la Fed. Fatto sta che l’allentamento monetario ad oggi non è messo in dubbio, sebbene il ritmo con cui avverrà probabilmente subirà una correzione in corso d’opera.

BTp dicembre 2030 a nuovi massimi?

Può il BTp dicembre 2030 tornare alle quotazioni di un mese fa entro la fine dell’anno? Poniamo che a dicembre il bond si acquisti per 94 centesimi. A quel prezzo, esso offrirebbe esattamente il 3%, tenuto conto che la durata residua scenderebbe a 5 anni esatti.

Un calo dello 0,25% rispetto ad oggi. In pratica, questo scenario si rivelerebbe plausibile con un solo taglio dei tassi. Come detto, il mercato sconta tassi ben inferiori per la fine del 2025. E nel frattempo la durata sarà di un anno inferiore, mentre è altresì possibile un restringimento dello spread.

Non solo è possibile che il BTp dicembre 2030 riveda i massimi recenti entro quest’anno, ma persino che li superi. Allo stato attuale, la cedola effettiva è dell’1,80% e incide per il 55% del rendimento. Al netto dell’imposizione fiscale risulta dell’1,575%, sopra le aspettative d’inflazione per il prossimo lustro. Anche questo è un aspetto che inviterebbe ad attenzionare il bond, magari nell’ottica di un disinvestimento anticipato.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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