BTp 2034 e cedola 5%, ecco quanto ha fruttato e quali prospettive future

Analizziamo il BTp 1 agosto 2034 con cedola 5% (ISIN: IT0003535157), emesso nel lontano 2003 come bond ultra-trentennale
2 anni fa
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BTp 2026 con cedola 7,25%
BTp 2026 con cedola 7,25% © Licenza Creative Commons

Tra i titoli di stato più vetusti in circolazione sul mercato sovrano italiano ne abbiamo uno emesso nel lontano 2003 e che presentava una durata iniziale superiore ai 30 anni. E’ il BTp 1 agosto 2034 con cedola 5% (ISIN: IT0003535157). Questo bond ha subito negli anni forti variazioni di prezzo, com’è normale che sia in dipendenza dalle condizioni di mercato. Agli inizi del 2021, sfiorò la quotazione di 155. Dopo avere perso quest’anno il 30% esatto si acquistava ieri a poco più di 109. Pertanto, il rendimento lordo alla scadenza si attesta attualmente al 4%.

All’inizio di quest’anno, viaggiava in area 1,40%.

Margini di apprezzamento futuri

Il BTp 2034 presenta ormai una durata residua di neppure 12 anni. Da qui a poco più di un anno, di fatto diventerà un bond decennale. Ed è interessante notare che il 4% sia considerato un rendimento alto già oggi nel bel mezzo di una stretta sui tassi BCE. Con l’allentamento prevedibile delle condizioni monetarie nei prossimi anni, il rendimento decennale dovrebbe scendere e, quindi, il titolo disporrebbe di margini di apprezzamento non secondari.

Ai prezzi di oggi, la cedola netta effettiva risulta essere del 4%. Questo è quello che possiamo definire semplicisticamente il rendimento immediato del BTp 2034. Per essere spiccioli, il bond offre annualmente e fino alla scadenza il 4% netto rispetto all’investimento effettivo. Non stiamo tenendo conto, quindi, della perdita dell’8,6% lordo accusata in fase di rimborso. Il capitale restituito risulterà, in effetti, inferiore al prezzo sborsato oggi per l’acquisto.

BTp 2034, rendimento dall’emissione

Ma vediamo adesso quanto il BTp 2034 ha reso agli obbligazionisti che lo hanno inserito in portafoglio all’atto della sua emissione. Dalla data di godimento dell’1 agosto 2003 sono passati più di 19 anni. Le cedole riscosse in questo periodo, al netto dell’imposta del 12,50% e rapportate al prezzo di emissione di 98,106 centesimi, ammontano all’86%. E poi c’è da tenere in conto dell’inflazione, che nel periodo considerato in Italia è stata del 43%.

Infine, rivendendo oggi il bond realizzeremmo una plusvalenza di circa l’11,50%.

Mettendo assieme tutti questi dati, otteniamo che il rendimento netto reale offertoci su base annua dal BTp 2034 è stato superiore al 3%. Un buon investimento sotto tutti i punti di vista. Certo, se avessimo rivenduto all’apice dei prezzi, il rendimento effettivo sarebbe risultato molto più alto. In ogni caso, il passato non fornisce un’indicazione certa per il futuro. Possiamo solo immaginare che, data l’alta cedola e il prezzo non troppo superiore alla pari, il titolo abbia modo di rincarare nei prossimi anni. Questo consentirebbe a chi volesse entrare oggi sul mercato di disinvestire anche anticipatamente, mettendo da parte un guadagno superiore a quanto lasci oggi intendere il rendimento alla scadenza.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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