Quando si acquista un’obbligazione, il prezzo si rivela determinante ai fini del rendimento e delle possibili minus- e plusvalenze alla scadenza. In questo articolo, vi proponiamo il BTp 1 settembre 2037 e cedola 0,95% (ISIN: IT0005433195). Attualmente, è il bond con il prezzo più basso tra tutti i titoli di stato negoziati sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana. La sua quotazione odierna è di 95,50 centesimi, cioè decisamente sotto la pari.
Poiché alla scadenza sarà rimborsato a 100, significa che il BTp 2037 ci esiterà tra circa 15 anni e mezzo una plusvalenza lorda del 4,7%.
Quotazione BTp 2037 ancora alta
Tuttavia, ad oggi ha recuperato circa la metà di tale perdita. Il trend è comune a tutti gli altri bond. Il BTp 2037 ci consente di posizionarci su una scadenza lunga e a metà strada tra un decennale e un ultraventennale. Di fatto, un arco temporale idoneo a captare l’andamento di lungo periodo dei bond, ma senza esporsi a una “duration” eccessiva. Il problema sta nel rendimento: 1,29% lordo, 1,13% netto. La cedola effettiva netta, cioè rapportata al prezzo e al netto della tassazione, è solo dello 0,87%.
In altre parole, al momento non sembra che possa considerarsi una scadenza idonea per ricevere un flusso adeguato di reddito fino alla data del rimborso. Dovremmo attendere che la quotazione scenda ulteriormente perché diventi effettivamente appetibile. Poco prima del Covid, con una simile durata residua avremmo spuntato il 2% lordo. In condizioni monetarie espansive, ma meno di quelle attuali, nel 2017 avremmo beccato tra il 2,75% e il 3%.