Le ultime sedute sono stati incoraggianti per il mercato sovrano italiano. La decisione della BCE di alzare i tassi d’interesse per la terza volta di fila non solo non ha depresso l’umore degli investitori, ma sembra averne risvegliato l’appetito. I titoli di stato hanno così visto scendere i rendimenti e salire i prezzi. E’ accaduto anche al BTp 1 marzo 2048 e cedola 3,45% (ISIN: IT0005273013). In una sola settimana, si è apprezzato dell’8% sul secondario, scambiando da meno di 82 centesimi del 21 ottobre scorso agli 88,63 della chiusura di venerdì 28.
Il BTp 2048 debuttò sul mercato italiano come trentennale, ma oggi presenta una vita residua di 25 anni e qualche mese. Raggiunse il massimo storico nel febbraio dello scorso anno, quando la quotazione sfiorò 150. Da allora, il calo è da attribuire certamente alla veloce risalita dei tassi di mercato insieme all’inflazione. I sali e scendi del titolo hanno consentito, tuttavia, anche nell’ultimo anno di sfruttare anche le brevi inversioni di rotta dei prezzi per guadagnare.
Cedola BTp 2048 di tutto interesse
La cedola è di tutto rispetto. Il 3,45% su una quotazione di 88,63 centesimi faceva il 3,89% al termine della scorsa settimana. Al netto dell’imposizione fiscale del 12,50%, scendeva al 3,41%. In ogni caso, un tasso netto effettivo più che sufficiente per proteggere il potere di acquisto del capitale nel lungo periodo. Molti obbligazionisti inseriranno il BTp 2048 per rivenderlo alla prima occasione utile e non per mantenerlo fino alla scadenza. Ci sono elevate probabilità nei prossimi anni di assistere a un rally deciso della quotazione, in virtù proprio dell’alta cedola.
In effetti, se oggi questa scadenza a 25 anni ci offre più del 4,20% di rendimento lordo, alla fine del 2020 non andava molto oltre l’1%. Questo significa che, quando le condizioni monetarie sul mercato dei bond si saranno normalizzate, i rendimenti torneranno tendenzialmente verso i livelli pre-inflazione, pur difficilmente (almeno nel medio termine) ai minimi toccati sotto la pandemia.
Possibile rally post-stretta BCE
Dunque, un boom dei prezzi non sarebbe affatto impensabile da qui a pochissimi anni. Se accadesse, il rendimento effettivo alla data dell’ipotetico disinvestimento anticipato risulterebbe di gran lunga superiore al 4,22% offertoci oggi alla scadenza.
C’è da ammettere che la scadenza dei 25 anni sia snobbata dal mercato, in quanto generalmente gli investitori istituzionali puntano su quella trentennale per il lunghissimo periodo. Gli investimenti a lungo termine, invece, si aggirano sul tratto 10-15 anni. Andare sui 20-25 anni è molto più raro. Tuttavia, questo ci consente anche di acquistare “a sconto”. Ricordatevi che il BTp 2048 tra alcuni anni avrà una durata residua ben più corta, diventerà man mano un ventennale e poi una scadenza a 15 anni, etc. Ed allora tornerà allettante per chi di mestiere raccoglie capitali tra i clienti per metterli a frutto.