Rendimenti giù, prezzi su. E’ grosso modo questo l’andamento sul mercato obbligazionario globale nelle ultime due settimane. E se per l’Italia ha significato un (momentaneo?) restringimento dello spread, il recente apprezzamento dei bond non è una notizia in sé positiva. Anzi, sta avvenendo per una ragione negativa: oltre all’inflazione, gli investitori iniziano a temere i venti di recessione. Per Morgan Stanley, ad esempio, l’Eurozona entrerà in recessione nel quarto trimestre di quest’anno e il suo PIL tornerà a salire nel secondo trimestre del 2023.
BTp 2052, quotazione in risalita
Aveva toccato il minimo di sempre il 14 giugno scorso, quando la quotazione era scesa a 64 centesimi. Ieri, era risalito a poco meno di 71 centesimi. Siamo a +10% in un paio di settimane. Il BTp 2052 non è stato l’unico bond ad avere offerto simili soddisfazioni agli obbligazionisti. I BTp 2051 e BTp 2072 non sono stati da meno. Ad ogni modo, a fronte di un apprezzamento, il rendimento è andato giù al 4,22% di ieri.
Cerchiamo di capire cosa accadrebbe al nostro capitale di 10.000 euro se investito nel BTp 2052. Ai prezzi di ieri, avremmo speso 7.087 euro. Ogni anno riceveremmo una cedola lorda di 215 euro, pari a 188,13 euro netti. Questa somma equivarrebbe al 2,65% dell’investimento sborsato. Alla scadenza, poi, lo stato ci rimborserebbe a titolo di capitale 10.000 euro, cioè 2.913 euro in più di quanto versato. La nostra plusvalenza sarebbe superiore al 41% e al netto dell’imposizione fiscale, pur sempre del 36%. Di fatto, considerando che da qui all’1 settembre 2052 ci vogliano più di 30 anni, il rendimento netto annualizzato offerto dalla plusvalenza sarebbe di oltre l’1%.
Possibile investimento speculativo
In definitiva, il BTp 2052 ci offre un rendimento annuale di quasi il 3,70% netto, per oltre il 70% attraverso la cedola annuale. In molti casi, gli obbligazionisti lo avranno acquistato per rivenderlo a prezzi più alti prima della scadenza. Se, ad esempio, tra cinque anni esatti riuscissimo a disinvestire a una quotazione alla pari, avremmo realizzato un guadagno netto del 36% in un lustro, percependo un rendimento effettivo del 9%, tenuto conto anche della cedola. Per questo conviene puntare sulle obbligazioni a lunga scadenza quando i tassi di mercato sono alti.