La guerra tra Russia e Ucraina ha stravolto il panorama obbligazionario internazionale. Dopo un inizio di anno a dir poco negativo, gli investitori sono tornati a comprare bond per mettersi al sicuro contro i rischi geopolitici e finanziari. Oggi, ad esempio, il Treasury a 10 anni è sceso a un rendimento dell’1,74% dal 2,05% del 15 febbraio scorso. In Italia, il BTp 2072 (ISIN: IT0005441883) è la scadenza più longeva e per questo anche quella che maggiormente risalta la tendenza in atto. Alle quotazioni attuali di 90 centesimi, offre un rendimento netto del 2,28% contro il 2,6% di appena due settimane fa.
Esattamente tra 50 anni il BTp 2072 scade. Rispetto a metà febbraio, ci offre un rendimento netto cumulato del 16% più basso. Del resto, anche il BTp a 10 anni è sceso da oltre il 2% all’1,54% di questo pomeriggio. Significa una sola cosa: il mercato sta avendo così troppa paura per quello che succede a Kiev da ignorare anche il fatto che l’inflazione italiana a febbraio sia salita sopra il 6%.
BTp 2072, rendimento reale al -4%
In pratica, lo stesso BTp 2072 ci offre attualmente un rendimento reale negativo di quasi il 4%. Certo, è pur vero che il mercato non si aspetti un’inflazione così alta a lungo, ma sta di fatto che, anziché salire, i rendimenti sovrani italiani stiano scendendo, in linea con il trend sui mercati maturi. Durerà a lungo? Molto probabilmente, no. Va detto, comunque, che più dura la guerra russo-ucraina e più alti i rischi geopolitici e finanziari, maggiore la caccia ai “safe asset” tra gli investitori. Basti guardare al cambio tra euro e franco svizzero a 1,025, mai così basso dal 2015.
In realtà, un primo test lo si avrà al board BCE del 10 marzo. In quella data, sapremo se a Francoforte avanzi l’ipotesi di alzare i tassi entro l’anno, oltre a tagliare gli acquisti di bond con il “quantitative easing” nei prossimi mesi.