La tensione estiva attorno ai titoli di stato italiani è venuta meno dopo le elezioni legislative in Francia. Spread e rendimenti poco mossi anche dopo il mancato taglio dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea (BCE) con il board di giovedì scorso. Ad approfittare della risalita dei prezzi è stato particolarmente il BTp 1 marzo 2072 con cedola 2,15% (ISIN: IT0005441883). Questo risulta ad oggi il bond del Tesoro con durata più lunga. Emesso più di tre anni fa in condizioni di mercato totalmente differenti da quelle odierne, ha toccato il suo punto più basso nell’ottobre dello scorso anno ad una quotazione in area 49 centesimi.
Guadagni nell’ultimo anno
Quest’oggi, il BTp 2072 si acquista a 61,33 centesimi, pur sempre a sconto di quasi il 40% rispetto al suo valore nominale. Chi lo avesse acquistato un anno fa, tuttavia, potrebbe dirsi soddisfatto. In effetti, nel luglio del 2023 la quotazione viaggiava sui 59 centesimi. Da allora, il rialzo netto è stato del 3,3%. C’è anche da considerare la cedola. Il 2,15% rapportato ai 59 centesimi sopra indicati, al netto dell’imposizione fiscale offre un rendimento extra del 2,4% in nove mesi.
A conti fatti, tra cedola netta effettiva e rialzo della quotazione, il BTp 2072 ha offerto all’investitore un guadagno nell’ordine del 6% nel giro di un anno. In questo frangente, l’inflazione italiana è stata di appena lo 0,70%. In altre parole, il bond ha esitato un rendimento netto reale superiore al 5%. Certo, altra cosa sarebbe stata se avesse acquistato il titolo ai minimi di ottobre. Da allora, avrebbe maturato una plusvalenza netta di quasi il 22%. E la cedola netta effettiva avrebbe portato quasi un altro 3%. In tutto, il 25%.
BTp 2072 con margini di ulteriore risalita
Ci sono buone probabilità che il BTp 2072 continui ad apprezzarsi nei prossimi mesi, man mano che la BCE taglierà i tassi. Questi sono attesi al 3,25% a dicembre dal 3,75% sui depositi attuali.