In asta oggi il Tesoro ha raccolto 8,5 miliardi di euro, che si sono andati a sommare agli altri 8,5 miliardi incassati ieri con l’emissione dell’ultimo Bot a 12 mesi dell’anno. Conclude in bellezza il 2024, che si preannunciava abbastanza complicato per via dell’alto debito da rifinanziare e degli alti interessi da corrispondere ai creditori. Tra i titoli offerti c’era anche la terza tranche del BTp a 30 anni, scadenza 1 ottobre 2054 e cedola 4,30% (ISIN: IT0005611741) per l’importo compreso tra 750 milioni e 1 miliardo di euro.
Rendimenti in calo grazie al taglio dei tassi BCE
Il prezzo di aggiudicazione per il BTp a 30 anni è stato di 106,96, leggermente sopra la quotazione di mercato nelle stesse ore. Il rendimento è così sceso al 3,94%. Decisamente inferiore al 4,279% spuntato alla riapertura del collocamento in ottobre. E all’emissione di settembre, il bond fu venduto a 99,35 centesimi per un rendimento annuale lordo del 4,359%. Attirò ordini record per 131 miliardi.
Con l’emissione di oggi il capitale totale in circolazione sale a 12 miliardi. La quotazione ha segnato un aumento del 7,7% rispetto al prezzo iniziale di neppure tre mesi fa, mentre il rendimento è sceso dello 0,42%. Esattamente una settimana fa, però, il titolo toccava l’apice di 108,46, offrendo il 3,865% in chiusura di seduta. Poiché la Banca Centrale Europea (BCE) oggi taglierà i tassi di interesse e continuerà a farlo quasi certamente anche nel corso del 2025, la quotazione del BTp a 30 anni sembra destinata a salire ulteriormente.
BTp 30 anni favorito dall’emissione
Con una “duration” modificata di 16,77, un calo del rendimento sotto il 3% farebbe schizzare il prezzo in area 124/125. Uno scenario verosimile, anche se non scontato. Da notare anche che all’emissione di settembre il BTp a 30 anni esitò un rendimento a premio di oltre 80 punti base sul BTp a 10 anni.