Lo spread si è riportato a ridosso dei 140 punti base sulle tensioni tra Israele e Iran. Il rischio di una escalation in Medio Oriente sta spingendo i capitali verso i “safe asset” come l’oro. Neppure i T-bond degli Stati Uniti riescono a fare bene, anche per effetto dell’atteso rinvio del taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Pagano pegno, in particolare, i titoli lunghi. Il BTp 2053 a 30 anni si è deprezzato di circa il 3% dalle ultime sedute di marzo.
Prezzi giù, sale il rendimento del BTp 2053
Mentre scriviamo, offre un rendimento del 4,38% contro il 4,18-19% di neppure tre settimane fa. Questa è una buona notizia per chi entrasse adesso sul mercato. Inserirebbe in portafoglio un bond più redditizio, cumulativamente di quasi il 6% entro la scadenza. Al momento, il BTp a 30 anni tratta a premio di 55 punti base o 0,55% sulla scadenza decennale. Rispetto a tre settimane fa, c’è stato un lievissimo restringimento. In sostanza, il trentennale non ha fatto peggio; anzi, è andato appena meglio.
Investimento speculativo, rischio da inflazione
Il BTp 2053 a 30 anni offre una cedola netta effettiva del 3,82% ai prezzi di mercato attuali. Questo sarebbe per l’investitore il rendimento da qui fino alla scadenza o alla previa data di disinvestimento. In genere, le famiglie si tengono alla larga da tali bond eccessivamente lunghi. E chi li acquista, lo fa spesso per rivenderli a prezzi a più alti in futuro. Poiché a giugno il taglio dei tassi della Banca Centrale Europea (BCE) quasi certamente arriverà, avrebbe senso posizionarsi a favore del tratto lungo della curva.
Va detto, però, che i prezzi ormai incorporano da mesi le aspettative sui tagli. Eventuali ulteriori apprezzamenti vi sarebbero nel caso in cui la politica monetaria si rivelasse più accomodante delle previsioni.
BTp a 30 anni molto sensibile ai rendimenti
I massimi recenti per il BTp 2053 a 30 anni furono toccati subito dopo Natale ad una quotazione sopra 107. Al contrario, i minimi si ebbero in ottobre a circa 87,40 centesimi. Da allora c’è stato un balzo del 18%. E tra massimo e minimo il boom fu del 22,6% in appena due mesi. La “duration” di questo bond è alta: 16 anni quella modificata. Significa che la quotazione salirebbe/scenderebbe del 16% in reazione a un calo/aumento del rendimento per l’1%.