E’ un momento no per i titoli di stato, particolarmente per quelli a lunga scadenza. La prova la offre il BTp a 50 anni (ISIN: IT0005441883) con scadenza 1 marzo 2072 e cedola 2,15%. Oggi, lo si acquista per meno di 61 centesimi, essendo sceso la quotazione ai livelli minimi da metà gennaio. Il rendimento lordo annuale è salito ben sopra il 4% (4,07% in questo momento), mentre a dicembre era arrivato a scendere sotto il 3,60%. Un rialzo di circa mezzo punto percentuale in tre mesi, che equivale a una caduta del prezzo superiore al 10%.
Crollo in doppia cifra da dicembre
Del resto, parliamo di un bond con “duration” modificata di 23,67 anni.
Non è andata meglio all’altro BTp a 50 anni, il primo ad essere stato emesso dal Tesoro italiano per questa scadenza. Trattasi del bond 1 marzo 2067 con cedola 2,80% (ISIN: IT0005217390). Anch’esso è sceso ai minimi da metà gennaio, acquistandosi sul mercato secondario a poco più di 73 centesimi. Il deprezzamento è stato del 10,7% dai massimi di dicembre, quando era salito sopra 82 centesimi. In termini di rendimento, offre circa il 4,20% annuale lordo.
Pesano tassi e riarmo
Cosa sta succedendo ai BTp a 50 anni? Risentono in misura amplificata delle negatività che gravano sull’intero mercato obbligazionario. Una di essa riguarda l’incertezza sui tassi di interesse. La Banca Centrale Europea (BCE) li taglierà ancora per una sesta volta questa settimana dello 0,25%. Fin qui ci siamo. Ma se l’inflazione ristagnasse sopra il target del 2%, il dibattito interno al board diverrà infuocato al punto da costringere l’istituto ad optare per una sospensione dell’allentamento monetario.
Non è solo l’inflazione in sé a remare contro. Anzi, ad essere sinceri il mercato sconta tassi in calo al 2% entro l’anno per l’Eurozona. Il problema delle ultime sedute sta diventando un altro: il debito. L’Unione Europea ha ufficializzato la sua posizione favorevole al riarmo, al fine di reagire alla sfida sulla sicurezza lanciata dalla Casa Bianca.
Questo si traduce nel breve e medio termine in un maggiore ricorso all’indebitamento persino da parte della Germania. Si prevede, quindi, un aumento delle emissioni di bond in euro. La maggiore offerta attesa sta già provocandone il deprezzamento, cioè anche la risalita dei rendimenti lungo la curva dei tassi.
BTp 50 anni colpito da rendimenti in rialzo
Gli spread si stanno leggermente allargando, con quello a 10 anni tra Italia e Germania tornato sopra 110 punti base. Nulla di drammatico, anche perché c’è l’ombrello di Bruxelles sul debito per la difesa. Sarà scorporato dal calcolo ai fini del Patto di stabilità. Tuttavia, esisterà lo stesso, quali che saranno i bilanci ufficiali. A farne maggiormente le spese sono, quindi, i titoli come il BTp a 50 anni. A causa dell’elevata sensibilità dei prezzi al variare dei rendimenti sottostanti, stanno perdendo valore più in fretta delle altre scadenze. I prezzi di ingresso stanno diventando, però, così a buon mercato da prospettare una possibile risalita a breve.