Solamente un anno fa i titoli di stato italiani vivevano una fase complicata sui mercati finanziari. Si allontanava la prospettiva di un imminente taglio dei tassi di interesse e i rendimenti sovrani salivano in tutto l’Occidente. Gli spread si allargavano per scontare il maggiore rischio di credito per i paesi fiscalmente meno solidi. In quel frangente, il BTp a 50 anni sprofondò ai minimi storici (ISIN: IT0005441883). Il bond del Tesoro finora più longevo era stato emesso agli inizi del 2021 in condizioni di mercato a dir poco ottimali.
Quotazione ai massimi da Natale
Agli inizi di ottobre dello scorso anno, la quotazione del BTp a 50 anni scese sotto i 50 centesimi. A Natale, sarebbe risalito sopra i 64 centesimi, ai massimi da dodici mesi. Cos’era accaduto? I tassi d’inflazione iniziavano una forte discesa nell’autunno, complice il noto “effetto base“. Nei mesi successivi, il mercato obbligazionario andò incontro a una decisa correzione. Il titolo sarebbe ridisceso in area 55 centesimi per riprendere a salire gradualmente. Ieri, valeva poco meno di 64 centesimi, praticamente ai massimi da nove mesi.
Maxi-guadagni in appena un anno
Chi aveva acquistato il BTp a 50 anni un anno fa, ad oggi ha potuto mettere a segno un guadagno in conto capitale prossimo al 30%. E ha beneficiato nel frattempo di una cedola che, rapportata al valore del capitale effettivamente sborsato, vale un altro 4,40%. Al netto della trattenuta fiscale del 12,50% sia sulla plusvalenza che sulla cedola, l’investitore ha potuto guadagnare poco meno del 30%. Ciò si deve al tracollo del rendimento, che nello stesso periodo di tempo è passato dal 5% a meno del 3,85%.
Il BTp a 50 anni presenta una “duration” modificata di 24 anni. Significa che, per ogni +/-1% di rendimento, il suo prezzo scende/sale del 24%.
Risalita BTp a 50 anni ancora possibile
C’è sempre il rischio che si verifichi lo scenario opposto, ovvero che le banche centrali siano costrette a tenere i tassi più alti delle aspettative, a causa della persistente inflazione. E ciò avrebbe un impatto particolarmente negativo proprio sui bond più longevi come il BTp a 50 anni. Per questa ragione se ne consiglia l’investimento solamente a coloro che hanno una certa propensione al rischio e, preferibilmente, per una quota marginale del proprio portafoglio obbligazionario. Ciò detto, il tratto lungo della curva dei tassi sembra destinato ad offrirci nuove soddisfazioni con l’avvio del taglio dei tassi anche negli Stati Uniti. Lo spread BTp-Bund è già sceso a 130 punti e il rendimento decennale italiano sotto il 3,45%, ai minimi da agosto 2022.