Prima che i rendimenti scendano precipitosamente, il mercato si sta mettendo in cerca di bond anche a lunga scadenza e con cedole generose. L’apprezzamento atteso rende tale investimento speculativo. Quest’oggi vi parliamo del BTp 1 novembre 2029 con cedola 5,25% (ISIN: IT0001278511), la cui emissione risale all’autunno del 1998 e ai tempi riguardò una scadenza trentennale. Il titolo del Tesoro presenta oggi una durata residua di cinque anni. Pur in rialzo negli ultimi anni, i rendimenti italiani risultano ancora decisamente inferiori lungo le scadenze rispetto a prima dell’euro.
Ipotesi di quotazione invariata
La quotazione di mercato del BTp con cedola 5,25% era venerdì scorso in area 111,55 per un rendimento attorno al 2,75%. Acquistando il bond, metteremmo in portafoglio un asset che frutta ogni anno interessi netti pari al 4,12% rispetto al capitale sborsato. Tuttavia, alla scadenza accuseremmo una perdita del superiore al 10%, in quanto il Tesoro ci rimborserebbe a 100 ciò che abbiamo acquistato a 111,56. E se rivendessimo prima e allo stesso prezzo a cui siamo entrati sul mercato?
Ragioniamo sull’ipotesi che volessimo detenere in portafoglio il BTp con cedola 5,25% per il periodo di un anno. Ipotizziamo che riuscissimo a rivenderlo sempre a 111,56. Non subiremmo alcuna perdita in conto capitale. Per noi l’operazione frutterebbe un guadagno esattamente pari alla cedola netta incassata e rapportata al prezzo di acquisto, per l’appunto del 4,12%. Ma è tecnicamente e concretamente verosimile un tale scenario?
Discesa del rendimento possibile?
Se il BTp con cedola 5,25% rimanesse invariato di prezzo, tra un anno vedrebbe scendere il suo rendimento attorno al 2,25%, cioè di mezzo punto percentuale da oggi. Parte del calo sarebbe giustificato dal fatto che la sua durata residua nel frattempo sarà scesa di un anno. E sappiamo che, in genere, la curva dei tassi mostra rendimenti crescenti (cioè anche in calo con l’accorciarsi delle scadenze).
I titoli di stato italiani della durata quadriennale hanno offerto l’ultima volta intorno al 2,25% due estati fa, quando la Banca Centrale Europea (BCE) iniziava a tagliare i tassi. La media decennale è stata dell’1,15%, ma fino a due anni fa le condizioni di mercato erano notevolmente più espansive di oggi. In pratica, il denaro era di gran lunga a buon mercato. Ciò detto, specie se la BCE sorprendesse gli investitori con una politica dei tassi un po’ più accomodante, la discesa dei rendimenti sarebbe giustificata.
BTp 5,25% e prospettive a medio termine
Per rispondere alla domanda, quindi, diremmo che il BTp con cedola 5,25% abbia buone probabilità di non deprezzarsi nel medio termine. D’altra parte, non si può neanche immaginare di tenere questo bond troppo a ridosso della scadenza senza accusare perdite. Man mano che ci si avvicina alla data del rimborso, la quotazione di mercato tende alla pari. In ogni caso sembra verosimile pensare che potremmo disinvestire nel breve e medio termine senza perdite o con perdite limitate. Sempre che non arrivi qualche cattiva sorpresa sul fronte dell’inflazione (e dei tassi) e gli spread restino inalterati.