Nel tris di aste di fine mese si registra un aumento dei rendimenti sia per i BTP a 5 e 10 anni che per il CCteu a 5 anni; la domanda rimane contenuta.
Btp 1 febbraio 2025 (ISIN IT0005386245)
Del Btp a 5 anni (undicesima tranche), che paga una cedola annua lorda dello 0,35%, è stato collocato l’importo massimo offerto di 2,5 miliardi di euro.
A fronte di richieste pervenute poco maggiori di 3,39 miliardi di euro, il rapporto di copertura si è attestato a 1,36, risultando in sullo stesso livello registrato in precedenza.
Il prezzo medio all’emissione è stato fissato a 99,93 €, ed il rendimento lordo complessivo si è attestato 0,36%, leggermente in aumento rispetto allo 0,31% della precedente asta.
BTP 1 agosto 2030 (ISIN IT0005403396)
Stesso discorso per il BTP decennale (settima trache), che paga una cedola annua lorda dello 0,95%; anche qui è stato collocato l’importo massimo della forchetta compresa tra i 3,5 e i 4 miliardi di euro.
Data la domanda pari a circa 5,05 miliardi di euro, il rapporto di copertura (tra titoli richiesti e titoli emessi) è stato pari a 1,26, in leggera aumeto rispetto all’1,24 dell’asta di fine gennaio.
Infine, dato il prezzo di aggiudicazione di 99,5 euro, il rendimento lordo complessivo è stato fissato all’1%, in salita rispetto allo 0,94% del precedente collocamento.
CCTeu 15 aprile 2025 (ISIN IT0005311508)
Anche per il CCTeu 2025, che garantisce un tasso d’interesse annualizzato lordo dello 0,592% e uno spread dello 0,95%, è stato collocato l’importo massimo del range offerto di 750 milioni-1 miliardo.
La richiesta per i CCTeu è stata pari a 1,66 miliardi di euro ed il corrispondente rapporto di copertura si è attesta a 1,66 rispetto al valore di 2,31 di ottobre 2019.
Al prezzo di aggiudicazione fissato a 100,62 euro corrisponde un rendimento lordo fissato allo 0,47%.