BTp a 5 anni cedola 3,80%, c’è ancora tempo per investire?

Il BTp a 5 anni in asta domani consente alle famiglie di investire su una scadenza medio-lunga e a rendimenti ancora interessanti.
1 anno fa
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Asta bond del Tesoro 13 febbraio
Asta bond del Tesoro 13 febbraio © Licenza Creative Commons

Quasi un terzo dei 10 miliardi di euro che il Tesoro punta ad incassare domani all’asta, arriverà dall’emissione della settima tranche del BTp a 5 anni. Un importo compreso tra 2,75 e 3,25 miliardi. Scadenza 1 agosto 2028, offre cedola annuale lorda del 3,80% (ISIN: IT0005548315). Questo è un bond molto interessante per le famiglie italiane. Presenta una durata residua né eccessivamente corta, né troppo lunga. Cinque anni sono un periodo perfetto per investire sul mercato obbligazionario.

Oggi, il BTp a 5 anni si acquista sul secondario ad una quotazione appena sopra la pari: 100,27 mentre scriviamo.

In termini di rendimento, offre così il 3,77%, poco meno della cedola. Sufficiente per prenotare qualche lotto? Cerchiamo di capirlo attraverso i numeri. Nell’ultimo trimestre, in media il quinquennale italiano ha reso intorno al 3,70%. L’apice è stato raggiunto nelle sedute precedenti il Ferragosto, quando fu sfiorata la soglia del 4%. Da allora c’è stata una certa ritirata lungo la curva, nonostante le principali banche centrali si siano mostrate “falchi” nei toni.

Inflazione italiana elemento chiave

Salvo sorprese proprio dagli istituti, è probabile che i rendimenti siano culminati già in questo mese di agosto. Ciò significa che difficilmente il BTp a 5 anni tornerà al 4% o supererà tale soglia. Allo stesso tempo, non s’immagini che assisteremo a un tracollo del suo rendimento. Anche in questo caso, salvo sorprese macroeconomiche (crollo del PIL e/o dell’inflazione), i rendimenti rimarranno elevati per alcuni mesi, ovverosia fino a quando le banche centrali non inizieranno a prospettare un primo taglio dei tassi di interesse.

Ciò premesso, percepire quasi il 3,80% lordo per cinque anni può considerarsi un buon investimento? Dipende dall’inflazione italiana, anzitutto. Guardiamo al BTp Italia novembre 2028, ad essa indicizzato. Offre una cedola reale dell’1,60% e oggi si acquista a 97,40 centesimi. Il rendimento reale che ne consegue risulta essere di circa il 2,15%. Esso è dell’1,60% più basso del rendimento offerto dal BTp a 5 anni con cedola fissa.

Perché? Evidentemente, il mercato si aspetta che l’inflazione italiana in media nei prossimi cinque anni sarà proprio dell’1,60%.

Rendimento netto reale BTp 5 anni

A questo punto, possiamo dedurre quale sarebbe il rendimento netto reale del BTp a 5 anni in asta domani. Al netto dell’imposizione fiscale, scende al 3,30%. Considerando anche l’inflazione, arriviamo all’1,70%. Sottraiamo anche lo 0,20% dovuto per l’imposta di bollo sul conto titoli. Otteniamo che l’investimento ci esiterebbe l’1,50% “pulito”. Ad alcuni sembrerà poco, ma dovremmo considerare che trattasi di un titolo di stato con rischio di credito sostanzialmente nullo. Ovvio che il ragionamento cambierebbe nel caso in cui le aspettative d’inflazione si rivelassero errate per difetto. Infine, bisogna fare attenzione alla possibilità di privarsi della liquidità per un intero lustro. In caso di disinvestimento anticipato, infatti, l’investitore si esporrebbe al rischio di prezzo, pur basso nel caso specifico.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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