BTp febbraio 2035 ai minimi da fine novembre un’opportunità di ingresso sul mercato

Il BTp febbraio 2035 (ISIN: IT0005607970) è scivolato ai minimi di prezzo da due settimane e offre un'opportunità di ingresso sul mercato.
1 mese fa
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BTp febbraio 2035
BTp febbraio 2035 © Licenza Creative Commons

Soltanto ieri il Tesoro raccoglieva 1,5 miliardi di euro tramite l’emissione della 12-esima tranche del decennale con scadenza 1 marzo 3,35% (ISIN: IT0005358806), attirando ordini per 3,14 miliardi e spuntando un rendimento del 3,19%. Ma è improprio considerare decennale questo bond, nel senso che questa è attualmente la sua durata residua, ma all’emissione fu un “benchmark” a 15 anni. Il vero riferimento per l’attuale tratto a 10 anni della nostra curva dei tassi è il BTp 1 febbraio 2035 con cedola 3,85% (ISIN: IT0005607970). Questione di lana caprina per i più.

Mercati delusi dalla BCE

La cosa che conta è che i rendimenti sono in ripresa nelle ultime sedute. Oggi, questo titolo già offre il 3,36%, cioè lo 0,17% in più rispetto solamente all’altro ieri. Nel frattempo c’è stato un quarto taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea, che teoricamente avrebbe dovuto sostenere i prezzi, mentre è accaduto che il BTp febbraio 2035 abbia perso l’1,44%. La sua quotazione di mercato è scesa in area 104,45. Sfiorava 106 ad inizio settimana. Lo spread con il Bund si è leggermente allargato sopra i 110 punti base.

Gli investitori sono rimasti delusi del taglio, perché si aspettavano di più. Il tempo di digerire quanto accaduto e le quotazioni torneranno a salire. La BCE già prepara i prossimi tagli, che sono dati per scontati, ma in ogni caso man mano che ci avvicineremo ai prossimi appuntamenti di politica monetaria gli acquisti ci saranno. Di fatto, la discesa delle quotazioni sta aprendo una finestra di opportunità per chi volesse fare ingresso sul mercato in queste ore o giorni.

BTp febbraio 2035, cedola appena più generosa

All’inizio della settimana la cedola netta effettiva del BTp febbraio 2035 era del 3,18%, mentre oggi è salita al 3,23%. Parliamo di uno 0,05% in più, che si traduce in oltre il 0,50% di rendimento cedolare cumulato fino alla data di rimborso del titolo. A questo si aggiunge, naturalmente, la minore perdita accusata alla scadenza per effetto del minore prezzo di acquisto, pur restando sopra la pari.

Per cedola netta effettiva s’intende il rapporto tra tasso annuale pagato all’obbligazionista, al netto dell’imposta e rapportato al prezzo di acquisto del bond. Difficili ulteriori ribassi dei prezzi in assenza di dati macro che facciano ampliare gli spread o generino allarme sull’inflazione nell’Eurozona.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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