Il Tesoro ha oggi raccolto 9,25 miliardi di euro attraverso l’emissione di quattro titoli di stato. Tra questi vi era anche la nuova scadenza decennale, che ha fatto introitare allo stato 4,5 miliardi. Nel concreto, ha fatto la parte del leone in asta. Il BTp 1 febbraio 2035 offre cedola del 3,85% (ISIN: IT0005607970). Ha esitato un prezzo di 101,04, corrispondente a un rendimento lordo annuale del 3,76%. La nuova emissione ha beneficiato del calo dei rendimenti italiani nelle ultime settimane. Proprio il decennale è sceso ieri sotto il 3,70%, ai minimi da inizio aprile.
Rendimenti italiani ancora generosi
L’esito del collocamento risulta ancora favorevole agli obbligazionisti. E’ vero che siamo ormai lontani dai livelli di rendimento raggiunti verso la fine dell’anno scorso, ma i nostri bond si confermano relativamente generosi. Proprio il BTp 2035 consente all’investitore di percepire un rendimento netto del 3,30%. Considerato che le aspettative d’inflazione nel medio-lungo periodo in Italia siano nell’ordine dell’1%, il rendimento netto reale del nuovo titolo viaggerebbe in area 2,30%.
E c’è il fattore spread. Ancora elevato per i nostri fondamentali macro. Il Pil italiano ha continuato a crescere nel secondo trimestre (+0,2% trimestrale e +0,9% annuale), portando la crescita acquisita per il 2024 allo 0,7%. Al contrario, la Germania è tornata in calo. Probabile che l’economia tedesca non riesca neppure a crescere per quest’anno dopo essersi contratta dello 0,3% nel 2023. Questo significa che l’economia italiana continua ad andare relativamente meglio e che il differenziale di rendimento meriterebbe un restringimento, pur a fronte di un debito pubblico che resta il secondo più alto in Europa dopo la Grecia.
BTp 2035 buon investimento anche senza attendere la scadenza
Ma le entrate fiscali sono appena state riviste al rialzo di quasi 25 miliardi di euro.