I rendimenti sovrani risalgono un po’ con il mercato che sconta un allentamento monetario nei prossimi mesi meno intenso di quanto previsto fino a poco tempo fa. Ad esempio, l’indice manifatturiero in Italia a marzo non solo è salito sopra le attese, ma si è portato sopra 50 punti per la prima volta dal marzo dello scorso anno, segnalando una ripresa dell’attività. E questa può essere l’ultima occasione per andare a caccia di bond con cedole e rendimenti favorevoli. Un’opportunità la offrirebbe il BTp 1 febbraio 2037 con cedola 4% (ISIN: IT0003934657), la cui emissione risale all’estate del 2005.
Debutto come bond a 30 anni
Come potete benissimo calcolare, il BTp 2037 arrivò sul mercato come bond trentennale. A pensarci bene, il rendimento fu persino basso, anche perché l’emissione avvenne sopra la pari a 101,29. E a distanza di oltre diciotto anni e mezzo, la quotazione si attesta oggi intorno ai quei livelli. Si aggira intorno a 101,50 nella giornata odierna. Il rendimento offerto supera il 3,80% lordo, un po’ sotto i livelli del 2005, ma a fronte di una durata residua ormai di neppure tredici anni.
Rendimento netto reale dall’emissione
Da quando il BTp 2037 venne emesso, le sue cedole sono ammontate complessivamente a circa il 72,5% del capitale sborsato. Al netto della ricevuta fiscale, il rendimento scenderebbe al 63,5%. In tutti questi anni, poi, l’inflazione italiana è stata cumulativamente del 40%. Ciò porta il rendimento netto reale al 23,5%, corrispondente a una media annua dell’1,1%. Acquistando il bond sin dall’inizio, ad oggi avremmo più che tutelato il capitale dalla perdita del potere di acquisto.
E se acquistassimo il BTp 2037 oggi? La cedola netta effettiva è pari al 3,45%, mentre il rendimento netto alla scadenza, che tiene conto anche della quotazione, si attesta sopra il 3,30%.
BTp 2037 investimento speculativo e da cassettisti
Il BTp 2037 si può considerare sia come un bond da inserire in portafoglio per ottenere cedole effettive elevate fino alla scadenza, sia un investimento a scopo speculativo. Data la sua elevata duration, il suo rendimento nei prossimi mesi e anni scenderà e il prezzo salirà con il taglio dei tassi. Ad esempio, se il rendimento decennale da qui a tre anni scendesse di un punto e mezzo percentuale, la quotazione si porterebbe nei pressi di 115, segnando un ulteriore rialzo del 13% da oggi. Non sembrerà tanto, ma pur sempre un guadagno che si andrebbe a sommare alle cedole già relativamente generose nel confronto con il resto dell’Eurozona.