Una grossa novità starebbe per arrivare per le famiglie italiane. Nella legge di Bilancio, pur ancora in forma di bozza, il governo di Giorgia Meloni vorrebbe prevedere l’esclusione dei BTp dal calcolo dell’Isee. La misura arriva a poche settimane dal grande successo del secondo collocamento del BTp Valore, nel corso del quale sono stati raccolti ordini per 17,2 miliardi di euro. A giugno, il debutto attirò 18,2 miliardi e tutti tra i piccoli risparmiatori, trattandosi di un bond esclusivamente rivolto agli investitori retail.
Dunque, anche escludendo le emissioni dei BTp Italia, il Tesoro è stato capace in pochi mesi di far investire le famiglie italiane nei titoli del debito pubblico per 35,4 miliardi di euro. Un importo che sale sopra quota 50 miliardi con i due bond indicizzati all’inflazione emessi tra la fine 2022 e i primi mesi di quest’anno. Questo significa che la voglia di tornare a puntare sui BTp esiste, a patto chiaramente che siano remunerativi.
Boom di investimenti in BTp
I BTp fuori dall’Isee incoraggerebbero le famiglie ad investire, dato che i loro investimenti non sarebbero considerati ai fini dell’ottenimento di prestazioni sociali. L’Isee è l’indicatore della situazione economica equivalente. In pratica, serve a milioni di famiglie per accedere a servizi e bonus dello stato. Il calcolo del reddito è ponderato per il numero dei componenti familiari e tiene conto anche delle consistenze patrimoniali, cioè per l’appunto gli investimenti e i risparmi in banca e alla posta.
Può una siffatta misura potenziare gli investimenti nei titoli di stato italiani? Diciamo subito che l’Isee è perlopiù utilizzato dalle famiglie con redditi medio-bassi. E aggiungiamo che gli acquisti di BTp stanno riguardando sì la generalità dei risparmiatori (+139,2 miliardi da fine 2021), ma pur sempre con una certa liquidità disponibile. Ad esempio, il collocamento del BTp Valore 2028 a inizio mese ha visto quasi 642.000 ordini per un importo medio che ha sfiorato i 27.000 euro.
BTp fuori da Isee per attirare nuovi investimenti
Ciò premesso, esentare i BTp dal calcolo dell’Isee può essere un ennesimo segnale circa la volontà dello stato di premiare chi crede e investe nel debito pubblico italiano. Prendete una famiglia con reddito medio-basso, ma liquidità discreta da impiegare per gli investimenti e accumulata in anni più fortunati sul piano economico. Acquistando BTp, riuscirebbe possibilmente ad accedere alle prestazioni sociali desiderate, in quanto sottrarrebbe dal calcolo dell’Isee consistenze patrimoniali che altrimenti la farebbero risultare in eccedenza rispetto ai parametri massimi.
Le famiglie posseggono attualmente circa il 10% dell’intero stock del debito, percentuale quasi doppia rispetto solamente alla fine del 2021, prima che i rendimenti sovrani lievitassero. Improbabile che si torni all’era dei “Bot people”, quando lo stato s’indebitava essenzialmente nei confronti dei propri stessi cittadini. L’obiettivo del governo di centro-destra consiste semmai nel ridurre la massa di titoli oggetto di speculazione sui mercati finanziari, indirizzandola verso le detenzioni domestiche.