Ieri, è stata la prima giornata per il collocamento del BTp Futura, il bond esclusivamente retail del Tesoro con cedole crescenti nell’arco del decennio (ISIN: IT0005415283). Alle 17.30 di ieri, in conclusione di seduta, sui server di Via XX Settembre risultavano giunti ordini per un controvalore totale di 2,37 miliardi di euro, attraverso 65 mila prenotazioni. Ciascun risparmiatore, quindi, in media aveva richiesto quasi 36.500 euro di questi nuovi titoli di stato. A maggio, quando era stato emesso l’ultimo BTp Italia, gli ordini della prima giornata erano stati di poco superiore ai 4 miliardi e nell’arco delle tre giornate dedicate al retail si erano portati a 14 miliardi.
BTp Futura, come, quando e perché sottoscrivere: da oggi collocamento al via
Siamo su numero nettamente inferiori, a meno di immaginare un recupero in corso. A differenza di allora, poi, le giornate di collocamento saranno fino a un massimo di cinque. Non si può parlare di grande successo come un mese e mezzo fa, ma al momento nemmeno di flop. Del resto, mentre in quel caso veniva offerto un rendimento reale minimo superiore a quello del bond di pari durata e negoziato già sul mercato secondario, stavolta ci si è mossi in sostanziale linea con i livelli di rendimento del BTp ordinario a 10 anni.
Sappiamo che chi acquista il BTp Futura in queste giornate di collocamento e lo manterrà fino alla scadenza otterrà un premio fedeltà legato alla crescita nominale del pil italiano tra il 2020 e il 2029 e che sarà compreso tra un minimo dell’1% e un massimo del 3% del valore dell’investimento. Ricordiamo che il bond viene emesso alla pari e che le cedole saranno dell’1,15% per i primi 4 anni, dell’1,30% per i successivi 3 anni e dell’1,45% per l’ultimo triennio. Dunque il tasso/rendimento iniziale è dell’1,2850%, che si confronta con l’1,24% a cui ha chiuso ieri il BTp a 10 anni.
Per chi acquista dopo il collocamento
Comprare dopo questa settimana, quindi, potrebbe significare due cose: la prima, che non si otterrà certamente il premio fedeltà, per cui si rinuncerebbe a un rendimento annuo extra minimo dello 0,10%. La seconda è che non si avrà certezza che il rendimento rimanga quello di questi giorni offerto dal Tesoro, in quanto potrebbe variare sulla base dei prezzi. Ad esempio, chi oggi acquistasse il BTp Italia maggio 2025 lo farebbe a una quotazione di 102, cioè sopra la pari. E questo significa doversi accontentare di un rendimento minimo garantito dello 0,97%, oltre lo 0,40% in meno all’anno del collocamento.
BTp Futura, ecco le cedole: conviene rispetto ai titoli di stato alternativi?
Non sappiamo quale sarà l’accoglienza del bond con cedole step-up. In teoria, l’assenza degli investitori istituzionali renderà, almeno in una fase iniziale, gli scambi meno liquidi. Inoltre, il mercato retail tende ad apprezzare poco le cedole crescenti, dato che ciò comporta la convenienza ad acquistare questi titoli nel caso in cui si volesse tenerli a lungo, se non fino alla scadenza. Se sul secondario i BTp Futura non ricevessero il benvenuto sperato, si presenterebbero occasioni di acquisto per quanti se le stessero facendo sfuggire in fase di collocamento. Per ipotesi, una discesa sotto la pari incrementerebbe il rendimento alla scadenza e consentirebbe all’obbligazionista di incassare con certezza un extra, una sorta di premio infedeltà sui generis.