Domani, il Tesoro renderà note le cedole del BTp Futura, il nuovo bond retail in emissione da lunedì prossimo e fino a venerdì, tranne che non vi sia una conclusione anticipata del collocamento già al mezzogiorno di giovedì. Sappiamo che l’obbligazione avrà una durata di 10 anni e offrirà tre cedole crescenti fino alla scadenza: una per i primi quattro anni, una seconda per i tre anni successivi e una terza per l’ultimo triennio. Il meccanismo di cosiddetto “step-up” farà sì che la prima cedola risulti bassa e la terza ben più elevata del rendimento attuale a 10 anni.
Ieri, il decennale italiano offriva meno dell’1,30%. Per quanto abbiamo scritto in queste ultime settimane, anche tenendo conto dell’ultimo BTp Italia emesso a maggio, prevediamo che il rendimento offerto dal Tesoro per il primo BTp Futura sarà a premio, vale a dire all’incirca dell’1,40%. Questa percentuale sarebbe perfettamente in linea con il tasso reale garantito dal BTp Italia e superiore di una decina di punti base rispetto al rendimento a 10 anni vigente nelle ultime sedute sul mercato secondario.
BTp Futura, come ponderare l’investimento sulla base delle alternative disponibili
Quali cedole e premio fedeltà
Ma l’1,40% sarebbe una media annuale, data dai tre tassi differenti offerti nell’arco del decennio. Per questo, prevediamo che la prima cedola sia dell’1,25%, che la seconda si attesti all’1,40% e la terza all’1,60%. Così facendo, il Tesoro dovrebbe mostrarsi capace di attirare sufficiente domanda, dato che il primo tasso a cui verosimilmente guarderanno con preponderante interesse le famiglie sarebbe in linea con l’attuale rendimento decennale, solo appena inferiore ad esso. Ed essendo nettamente al di sopra dell’1% anche al netto dell’imposizione fiscale, si eviterebbe il flop.
Il secondo tasso, che scatterebbe dopo i primi quattro anni, coinciderebbe con quello medio del decennio, mentre il terzo risulterebbe superiore ad esso di una ventina di punti base.
La sua misura dipenderà dall’andamento nominale del pil dal 2020 fino al 2029, secondo il meccanismo che vi abbiamo spiegato nei giorni scorsi. Riteniamo altamente probabile che il tasso extra erogato alla scadenza sia compreso tra l’1% e l’1,5%, cioè si situi nella parte medio-bassa della forchetta prevista, sebbene aumenterebbe il rendimento di un altro 0,10-0,15%, portandolo a non meno dell’1,50%, se le nostre previsioni si saranno rivelate azzeccate. Non siamo alle offerte imperdibili, ma parliamo pur sempre di un rendimento generoso di questi tempi.