BTp Futura, a che punto siamo? Sono state sinora tre le emissioni del Tesoro e da pochi giorni è negoziabile sul Mercato obbligazionario Telematico (MoT) di Borsa Italiana il bond retail a 16 anni. Nell’insieme, parliamo di 17,3 miliardi di capitale investito dalle famiglie negli ultimi 10 mesi.
Il primo BTp Futura risale al luglio 2020 e ha scadenza 14 luglio 2030 con cedola step up che parte dall’1,15% e arriva all’1,45% (ISIN: IT0005415291). Oggi, sul mercato secondario si acquista decisamente sopra la pari, cioè a 103,56.
Passiamo al secondo BTp Futura del 2020, emesso a novembre e con scadenza 17 novembre 2028 (ISIN: IT0005425761). Esso presenta una cedola iniziale dello 0,35% e una finale dell’1%. Il tasso medio ponderato offerto all’obbligazionista è dello 0,60625%. La sua quotazione oggi giace di poco sotto la pari, a 99,60 centesimi. Il rendimento alla scadenza, quindi, risulta dello 0,63%. Anche in questo caso, confrontandolo con il bond ordinario di pari durata e cedola fissa, abbiamo un mini-premio di 10 punti base o 0,10%.
BTp Futura, accoglienza “fredda” sul mercato
E arriviamo al BTp Futura 27 aprile 2037 (ISIN: IT0005442097). Offre una prima cedola dello 0,75% e una quarta e ultima del 2%. Anche in questo caso, quotazione sotto la pari e a 99,60 centesimi. Data la cedola media ponderata dell’1,4%, ci troviamo di fronte a un rendimento dell’1,43%. Il titolo ordinario del Tesoro dalla scadenza temporalmente più ravvicinata offre l’1,39%. Qui, il premio si riduce a pochissimi punti, appena lo 0,04%.
In generale, il mercato secondario non sta accogliendo granché bene i BTp Futura. Ci saremmo aspettati, però, un rendimento divaricante al crescere della durata, mentre i risultati non soni lineari.