E’ sbarcato sul Mercato obbligazionario Telematico (MoT) di Borsa Italiana a pochi giorni dal collocamento sindacato. Il BTp Green con scadenza 30 ottobre 2031 e cedola 4% (ISIN: IT0005542359) è ora disponibile per chiunque voglia inserirlo in portafoglio. Un investimento interessante da diversi punti di vista. Il tasso d’interesse lordo annuale è elevato per un bond della durata di appena otto anni e mezzo. L’obbligazionista riceverà un flusso di reddito di tutto rispetto (2%) ogni sei mesi. Tra l’altro, lo stacco della prima cedola avverrà già a fine mese per lo 0,186813% del capitale nominale acquistato.
Venendo all’avvio delle negoziazioni sul MoT, la prima seduta di ieri ci ha già fornito qualche elemento di analisi sul BTp Green 2031. La quotazione ha oscillato durante la giornata tra un massimo di 100,77 e un minimo di 99,52 centesimi. La volatilità è stata alimentata dalla liquidità scarsa degli scambi. E non poteva essere altrimenti per un titolo inesistente in borsa fino al giorno prima. La chiusura è stata a 99,88 centesimi, cioè leggermente sotto la pari e corrispondente a un rendimento lordo alla scadenza del 4,05%.
Prospettive BTp Green 2031 sul MoT
Interessante, quindi, che la quotazione del BTp Green 2031 sia appena sotto 100, un fatto che ne aumenta l’appetibilità. In una seduta sono stati conclusi 411 contratti per un controvalore di 12 milioni di euro. Questo ci dice che ciascun contratto in media è stato di 29.200 euro. Ricordiamo che il lotto minimo acquistabile resta di 1.000 euro. Questi dati sembrano coerenti con il fatto che gli scambi siano avvenuti essenzialmente tra investitori individuali.
In effetti, con una cedola del 4% lordo annuo, pari al 3,50% netto, il BTp Green 2031 appare un buon investimento per gli investitori cassettisti. Questi non dovranno neppure attendere troppi anni prima di reimpossessarsi del capitale. C’è anche la possibilità, che è un auspicio e non una certezza, che la quotazione salga nei prossimi anni, quando i tassi di mercato scenderanno in conformità a condizioni monetarie più espansive nell’Area Euro.
Per contro, bisogna prestare attenzione al rischio liquidità, che si ha quando gli scambi sono scarni e rivendere il bond a terzi in tempi celeri diventa difficile, con la conseguenza che si è costretti ad accettare prezzi ben inferiori a quelli teorici di mercato. Infine, l’investitore deve tenere conto anche della possibile fuga dei capitali verso altri comparti obbligazionari e/o asset nel caso di accresciuta propensione al rischio. Ciò farebbe apprezzare verosimilmente il bond meno di alternative disponibili sullo stesso comparto obbligazionario.