Tra un paio di mesi arriva a scadenza il BTp Italia 26 maggio 2025 (ISIN: IT0005410912), il bond del Tesoro indicizzato all’inflazione italiana. L’emissione risale al luglio del 2020, in piena pandemia. L’Italia stava attraversando il momento più drammatico per la propria economia dopo il secondo conflitto mondiale, con conti pubblici zavorrati dal crollo del Pil e dall’esplosione della spesa sanitaria e per sussidi. L’incertezza spinse gli italiani a correre per sottoscrivere il titolo con il quale proteggersi dal rischio inflazione. Gli ordini ammontarono complessivamente a 22,3 miliardi di euro, di cui 14 miliardi tra le famiglie (retail) e 8,3 miliardi tra gli investitori istituzionali.
Possibile nuova emissione di primavera
Dunque, a maggio il Tesoro rimborserà un capitale elevato e per questa ragione c’è chi scommette che entro la primavera rimpiazzerà il BTp Italia 2025 in scadenza con un altro retail indicizzato. L’ultima emissione risale ormai al marzo 2023 e manca, ad esempio, una scadenza a 8 anni. La più longeva ad oggi si ferma al giugno 2026. Ciò limita la capacità per le famiglie di tutelarsi dall’instabilità dei prezzi al consumo in un arco temporale più longevo. A febbraio c’è stata l’emissione del BTp Più 2033 con ordini per 14,9 miliardi. L’ottimo andamento del collocamento spinge a ritenere che il Tesoro tornerà presto a rivolgersi ai risparmiatori italiani.
Previsione ultima cedola a maggio
Il BTp Italia 2025 ha fin qui distribuito cedole per un ammontare di 211,48 euro lordi per ogni lotto minimo di 1.000 euro. Al netto dell’imposizione fiscale, 185,05 euro netti. Questo significa che ad oggi ha offerto un rendimento netto del 18,5%. Manca, come dicevamo, un’ultima cedola dello 0,70% minimo semestrale (1,40% annuale minimo).
A quanto ammonterà? Sappiamo che l’indice FOI al 26 novembre scorso è di 120,01667. A febbraio, il suddetto indice a cui è agganciata la cedola risultava salito a 121,1. Supponendo che restasse invariato fino al 26 marzo, data a cui farà riferimento l’ultimo pagamento a maggio, la rivalutazione del capitale sarebbe dello 0,9%. La cedola complessiva si attesterebbe in area 1,60%.
Prendendo per buona questa previsione, otterremmo che il BTp Italia 2025 avrà offerto un rendimento netto all’incirca del 20% sin dall’emissione di 5 anni fa. Considerate, però, che al 28 febbraio scorso l’inflazione italiana cumulata era stata del 18,4%. Il rendimento netto reale, dunque, sarebbe sostanzialmente azzerato. In ogni caso, il bond avrebbe svolto il proprio compito di proteggere il capitale dall’inflazione e un periodo di grande volatilità sul mercato e di incertezza macroeconomica.
Costo totale del BTp Italia 2025
Qual è stato il costo per lo stato? Al novembre scorso risulta avere distribuito cedole per 4,13 miliardi netti, cifra a cui si sommerebbero quasi 360 milioni per il prossimo pagamento di maggio. In totale, poco meno di 4,50 miliardi. E c’è ancora il premio fedeltà dello 0,8% riconosciuto ai sottoscrittori retail che avranno mantenuto il BTp Italia 2025 in portafoglio fino all’ultimo giorno. Dai nostri calcoli, un importo massimo di altri 112 milioni.
giuseppe.timpone@investireoggi.it