Come le altre emissioni indicizzate all’inflazione, anche il BTp Italia 21 maggio 2026 (ISIN: IT0005332835) hanno offerto nell’ultimo anno cedole molto generose. Questo bond nello specifico ha staccato il 4,5% a maggio. Un tasso d’interesse molto elevato per soli sei mesi di detenzione in portafoglio. E la cedola di dicembre sarà altrettanto generosa o meno? Per capire bene, dobbiamo prestare attenzione all’evoluzione dell’indice FOI. Si tratta di un indicatore dei prezzi per le Famiglie di Operai e Impiegati, al netto della componente tabacchi.
Cedola legata a indice FOI
Per quanto riguarda il BTp Italia 2026, la cedola reale annuale è dello 0,55%. Di conseguenza, la cedola reale semestrale è la metà: 0,275%. Su ogni 1.000 euro, parliamo di 2,75 euro lordi garantiti ogni sei mesi, quale che sarà stata l’inflazione nel periodo. Per essere ancora più precisi, poiché il Ministero di economia e finanze non può conoscere il valore dell’indice FOI in tempo reale, il riferimento per il calcolo risale a un paio di mesi prima. Nel caso in esame, a dicembre l’obbligazionista riceverà una cedola in base al rapporto tra l’indice FOI di ottobre e quello di aprile.
La cedola del BTp Italia 2026 è stata pagata in base a un indice FOI al 21 maggio 2023 (effettivamente, di due mesi prima) pari a 118,17742. Questo è il valore di base per il calcolo dell’inflazione semestrale. Nel mese di maggio, tale indice risultava salito a 118,6 e dalle prime stime ISTAT per il mese di luglio sembrerebbe che sia rimasto grosso modo invariato.
BTp Italia 2026, ecco quando rivalutazione a rischio
Quando non scatterebbe la rivalutazione? Qualora al 21 ottobre 2023 l’indice FOI risultasse pari o inferiore a 118,11742. Poiché il suo valore nell’ottobre dello scorso anno fu di 107,2, ciò implicherebbe che l’inflazione annuale dovrebbe crollare ben sotto l’1%. Al momento, un’ipotesi irrealistica. Più verosimile che l’inflazione italiana per l’autunno scenda in area 3% o sopra, dimezzandosi dai livelli di giugno. A quel punto, la rivalutazione risulterebbe superiore al 2%, forse del 2,5%. E la cedola di dicembre sarebbe di oltre 25 euro per ogni 1.000 euro nominali investiti. Molto meno del 4,5% di maggio, ma ancora una percentuale appetibile.
Emesso nel maggio del 2018, il BTp Italia 2026 ha sin da allora staccato cedole per complessivi 181,48 euro. Il suo rendimento annuo lordo in media è stato del 3,63% contro un’inflazione media del 3%. Al lordo dell’imposta del 12,50%, il rendimento risulta essere stato leggermente positivo.