E alla fine i numeri del collocamento del BTp Italia 2028 sono risultati in crescita rispetto a quelli dell’emissione di giugno. La Fase 1 si era conclusa mercoledì sera con una lotta serrata al fotofinish: ordini per 7,28 miliardi contro i 7,26 prenotati cinque mesi fa dalle famiglie. Tuttavia, la vittoria netta si è avuta grazie alla mattinata di giovedì, quando gli investitori istituzionali hanno richiesto altri 4,71 miliardi, portando il collocamento a un totale di 11,99 miliardi. A giugno, si era fermato a 9,44 miliardi.
Il confronto con il BTp Italia 2030 ci stava.
Il Tesoro ha confermato la cedola minima garantita al tasso di 1,60%. La riduzione dei rendimenti di questi giorni avrà forse indotto qualche investitore in più a puntare sul nuovo BTp Italia. D’altra parte, parliamo di numeri pur sempre poco tonici. Che le prenotazioni tra le sole famiglie si siano fermate a 7,26 miliardi in una fase d’inflazione ai massimi da 40 anni a questa parte, non si può considerare di certo un ottimo dato in sé.
Prima cedola BTp Italia a maggio
Vuoi che le aspettative d’inflazione per il medio-lungo termine restino basse, vuoi anche che l’amore tra italiani e titoli di stato sia finito da un pezzo, la corsa al bond non c’è stata neppure stavolta. Si era registrata, invece, nel maggio 2020 con l’emissione del BTp Italia 2025, quando le sole famiglie prenotarono 14 dei 22,3 miliardi di euro degli ordini. Il doppio degli ultimi due collocamenti. Nel totale, le diciotto emissioni sin qui tenute hanno incassato oltre 190 miliardi.
Cosa aspettarsi dal BTp Italia 2028? Lo stacco della prima cedola sarà a maggio. Gli obbligazionisti intascheranno con certezza lo 0,80% del capitale nominale sottoscritto o acquistato sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana. Ad esso si aggiunge la rivalutazione della stessa cedola e del capitale sulla base dell’inflazione del semestre. L’indice FOI iniziale è di 113,41. Questo significa che la rivalutazione sarà pari a: indice FOI di fine semestre / indice FOI iniziale.
Nel caso in cui l’indice FOI risultasse al termine del semestre considerato inferiore all’indice FOI di inizio semestre, non ci sarà alcuna rivalutazione. Tuttavia, l’entità della cedola rimarrà intatta. In altre parole, i BTp Italia garantiscono all’obbligazionista un rendimento reale minimo anche nel caso di deflazione. Quanto al premio fedeltà, infine, esso potrà essere incassato alla scadenza e sarà pari allo 0,80% del capitale nominale. Potranno riceverlo soltanto i sottoscrittori che manterranno il bond in portafoglio fino alla scadenza.