L’inflazione in Italia è salita a livelli allarmanti. Nel mese di ottobre, l’indice dei prezzi è esploso dell’11,9% annuo e del 3,5% mensile. Il dato mensile segna un record storico, mentre per quello annuale bisogna risalire al 1984 per trovarne uno più alto. Praticamente, siamo tornati agli anni del governo Craxi. Ancora una volta è stata l’energia a trainare i prezzi al consumo: +73,2% dal +44,5% di settembre. Senz’altro una brutta notizia per i consumatori, pur non del tutto inattesa. Possono sorridere i possessori dei BTp Italia 2030 (ISIN: IT0005497000), in attesa di riscuotere la loro prima cedola a dicembre.
Il titolo fu emesso a giugno e il primo pagamento avverrà in data 28 dicembre. Come sapete, il BTp Italia 2030 è un bond indicizzato all’inflazione FOI dell’ISTAT. Ogni sei mesi avviene sulla base di essa la rivalutazione di capitale e cedola. Quest’ultima è stata fissata all’1,60% reale all’anno, cioè allo 0,80% semestrale. Il meccanismo della rivalutazione è un po’ complicato da spiegare tecnicamente. Semplificando, essa si ha sulla base del rapporto tra l’indice FOI raggiunto due mesi prima del pagamento e l’indice FOI di sei mesi prima.
Calcolo rivalutazione BTp Italia 2030
Nello specifico, il Tesoro comunicò per il BTp Italia 2030 un indice FOI iniziale di 109,72. Nel mese di settembre, era salito a 113,50. Sulla base del dato preliminare di ottobre, tale indice è salito ulteriormente del 3,5%. Non lo avrebbe immaginato nessuno, tant’è che si tratta di un massimo storico. Dunque, dovremmo attenderci un indice FOI ad ottobre a circa 117,50, in rialzo del 7,1% su base semestrale.
Questo significa che i possessori del BTp Italia 2030 avrebbero diritto a una rivalutazione del 7,1%. Su ogni 1.000 euro nominali detenuti in portafogli, incasserebbero 71 euro a titolo di capitale e altri 8,57 euro a titolo di interessi. In totale, 79,57 euro, l’8% del capitale nominale investito. Al netto dell’imposizione fiscale del 12,50%, sarebbe il 7%.
Forse non a caso, dopo la pubblicazione del dato sull’inflazione, il BTp Italia 2030 saliva di prezzo nella seduta di venerdì, attestandosi in area 98,80 centesimi. Malgrado ciò, restava sotto la pari, per cui si continua a poterlo acquistare a sconto rispetto al suo valore di rimborso alla scadenza. Dopo il boom di ottobre, probabile che qualche investitore retail in più si mostri interessato all’emissione di dicembre del nuovo bond indicizzato in scadenza nel novembre 2028. A giugno, la 17-esima emissione raccolse 9,44 miliardi. Tra un paio di settimane gli ordini saranno più alti?