Buona la prima. Anzi, ottima! La cedola del BTp Italia 28 giugno 2030 (ISIN: IT0005497000) è stata pagata ieri dal Tesoro, in coincidenza con la prima scadenza semestrale. Nelle scorse settimane, il Ministero di economia e finanze aveva reso noto il coefficiente di indicizzazione, pari a 1,06382. In altre parole, il capitale è stato rivalutato del 6,382%, così come anche la cedola reale dello 0,80% (1,60% annuale). A seguito di questo dato, il primo pagamento ha offerto agli obbligazionisti il 7,23% lordo. Percentuale altissima per soli sei mesi d’investimento.
Dunque, nel caso di un investimento nel BTp Italia 2030 per 10.000 euro nominali, il primo pagamento lordo è stato di 723 euro. Al netto dell’imposta del 12,50%, siamo a circa il 633 euro (6,33%). Sul conto titoli, la visualizzazione dell’accredito per gran parte degli obbligazionisti è stata possibile solo oggi. A questo punto, l’attenzione si sposta alla prossima scadenza del 28 giugno 2023, quando il Tesoro metterà in pagamento la seconda cedola. La rivalutazione insieme al capitale avverrà nel caso in cui l’indice FOI al termine del primo anno dell’investimento sarà superiore a circa 116,72.
BTp Italia 2030, seconda cedola a giugno
Per le modalità complesse di calcolo, questo dovrà essere l’indice dei prezzi di fine aprile. Pertanto, da qui ai prossimi quattro mesi l’inflazione dovrà rimanere superiore al 6,4% su base annua. Se scendesse al di sotto di tale soglia, non vi sarebbe alcuna rivalutazione. Infatti, l’indice FOI scenderebbe sotto 116,72, la soglia di riferimento per il secondo pagamento. In quel caso, il BTp Italia 2030 staccherebbe la sola cedola reale dello 0,80% lordo, pari a 70 euro netti sull’investimento ipotizzato di 10.000 euro nominali.
Teniamo presente che nel mese di ottobre e novembre, l’inflazione italiana è salita ai massimi da quasi quaranta anni, cioè all’11,8%.
Sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana, il BTp Italia 2030 esibisce stamane una quotazione di 97,70 euro, cioè di circa 977 euro per ogni 1.000 euro di capitale nominale acquistato. Va detto, però, che questo sarebbe il suo prezzo di mercato nel caso in cui l’obbligazionista desiderasse vendere oggi il titolo in portafoglio. Mantenendolo fino alla scadenza, invece, il capitale resterebbe invariato e pari a 100. Ai sottoscrittori durante il collocamento del giugno scorso, poi, sarebbe anche riconosciuto un premio fedeltà corrisposto in due scadenze e per l’1% complessivo del capitale.