Il dato sull’inflazione italiana di agosto è stato reso noto nei giorni scorsi. L’indice dei prezzi al consumo ha segnato un aumento tendenziale del 5,5% e mensile dello 0,4%. La stima finale sarà diramata dall’Istat nei prossimi giorni. In base a quella provvisoria, possiamo farci un’idea abbastanza verosimile di quale potrà essere la cedola in pagamento per il BTp Italia con scadenza 24 ottobre 2024 (ISIN: IT0005217770). Questo bond offre un tasso reale annuo dello 0,35%, corrisposto con cadenza semestrale per lo 0,175% alla volta.
Come sappiamo, i BTp Italia sono agganciati all’inflazione italiana come da indice FOI. A luglio, questi è stato di 118,7. Se in agosto risultasse essere salito effettivamente dello 0,4%, vi sarebbe stata una crescita dei prezzi dello 0,6% rispetto all’indice FOI di inizio semestre per il bond in questione. In data 24 aprile 2023, infatti, esso fu fissato dal Tesoro a 118,45333. Come sappiamo, l’indice si riferisce effettivamente a due mesi prima della data a cui è legata la rivalutazione del capitale. Nello specifico, dobbiamo fare riferimento al suo valore alla data del 24 agosto scorso.
Possibile cedola BTp Italia ottobre 2024
Il BTp Italia 2024 dovrebbe, quindi, riconoscere all’obbligazionista una rivalutazione all’incirca dello 0,6%. Sommata alla cedola reale dello 0,175%, il pagamento sarebbe pari allo 0,776% del capitale nominale. Ovviamente, il dato è ancora solamente indicativo e suscettibile di variazioni. Ieri, il bond quotava sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana a 97,75 centesimi. Il suo rendimento reale alla scadenza risultava del 2,35%. Confrontato con il 3,85% offerto dal bond del Tesoro a 12 mesi con cedola fissa, otteniamo uno spread dell’1,50%. Esso equivarrebbe all’inflazione italiana attesa da qui ad un anno.
Ad essere sinceri, sembra un dato troppo basso e ottimistico, ragione per cui nei prossimi mesi potremmo assistere a un’accelerazione della risalita per il prezzo del BTp Italia 2024. A proposito, l’anno prossimo ci saranno due bond indicizzati all’inflazione italiana ad arrivare a scadenza per complessivi 11,5 miliardi di euro.