Non è stata una vera sorpresa, essendo nell’aria da settimane. Il Tesoro ha svelato ieri una nuova emissione retail con il collocamento di maggio dedicato al BTp Italia con scadenza 4 giugno 2032. Il bond indicizzato all’inflazione FOI (per famiglie di operai e impiegati) dell’ISTAT, al netto della componente tabacchi, risulterà il più longevo della serie quando sarà negoziato sul mercato. Ad oggi, infatti, la scadenza massima è quella che arriva al 28 giugno del 2030 e che stacca cedola minima reale dell’1,60% annuale (0,80% semestrale). La nostra previsione era per l’emissione di un bond con scadenza nella primavera del 2033, dato che la durata iniziale massima prevista sinora per questa serie è di 8 anni e che attualmente manca sul nostro mercato sovrano.
Premio fedeltà per sottoscrittori cassettisti
Il collocamento per il BTp Italia 2032 si terrà a partire da martedì 27 maggio e si concluderà, salvo chiusura anticipata, venerdì 30 maggio. Questa è una novità, perché solitamente questo per questo bond retail sono dedicate 5 giornate, partendo dal lunedì. Invece, saranno solamente 3 e non 4 quelle riservate agli investitori retail (famiglie), cioè da martedì 27 a giovedì 29 maggio. L’ultima sessione della mattinata del 30 maggio sarà a favore dei soli investitori istituzionali. I tassi minimi garantiti saranno resi noti lunedì 26 maggio, anziché il venerdì antecedente il collocamento, com’era avvenuto sinora.
Il Tesoro ha altresì reso noto che i sottoscrittori, che manterranno il BTp Italia fino alla scadenza del 4 maggio 2032, riceveranno un premio fedeltà dell’1%. Si tratterà per loro di un rendimento extra, a questo punto pari allo 0,14% medio lordo all’anno. Come per gli altri titoli di stato, la tassazione è di favore: solo il 12,50% su cedole ed eventuali plusvalenze nel caso di rivendita anticipata, anziché il 26% imposto sulle obbligazioni private.
Questi titoli potranno essere esclusi dal calcolo dell’ISEE fino a un controvalore di 50.000 euro.
Previsione su cedola minima garantita
L’ultima emissione del genere risaliva ormai al marzo del 2023 ed ebbe ad oggetto il BTp Italia marzo 2028 con ordini complessivi per quasi 9,92 miliardi di euro. Il calo dell’inflazione italiana nei mesi successivi fece scemare l’interesse del mercato per gli indicizzati, mentre alto è rimasto finora verso i titoli con cedola fissa. Prova ne è l’ultimo collocamento retail per l’emissione del BTp Più, i cui ordini hanno sfiorato i 15 miliardi nel febbraio scorso.
Il BTp Italia 2032 fisserà la cedola in base alle condizioni di mercato vigenti alla vigilia del collocamento. E sappiamo quanto possano variare in queste settimane di sali e scendi dei prezzi tra dazi e riarmo europeo. Ipotizzando che restino invariate, abbiamo che il rendimento del bond del Tesoro con cedola fissa e scadenza nel giugno 2032 sia attualmente in area 3,10%. E le aspettative d’inflazione nel medio-lungo termine, ricavate tramite il BTp Italia 2030, si attesterebbero intorno all’1,25% nei prossimi anni. Ne trarremmo come risultato che la cedola annuale minima verrebbe fissata intorno a 1,80-1,90%, se non al 2%.
BTp Italia 2032 al test degli ordini
L’inflazione italiana a marzo è salita all’1,9% e nella media dei primi 3 mesi dell’anno risulta essere stata dell’1,6% su base annua.
Siamo ben lontani dall’apice dell’11,8% toccato nell’ottobre del 2022. Restano le incertezze per il breve e medio termine, a causa delle tensioni commerciali tra USA e resto del mondo. Sarà interessante verificare il livello degli ordini per il BTp Italia 2032. La sensazione è che le famiglie non stiano temendo più di tanto l’instabilità dei prezzi, quanto la crisi dell’economia. Ciò non toglie che molte potrebbero fare spazio ai propri portafogli per inserire asset indicizzati e mettersi al riparo dai rischi inattesi.
giuseppe.timpone@investireoggi.it