Ho comprato il BTp 1 marzo 2037 con cedola 0,95% (ISIN: IT0005433195) a 70 centesimi e adesso la quotazione è scesa a 66,50 centesimi. Crede che ci siano possibilità che nel corso del 2024 torni a 70?
Rendimenti su e grosse perdite dall’emissione
Questa è la domanda che ci pone un lettore che ha investito nel bond del Tesoro con durata residua attualmente di circa 13 anni e 3 mesi. Dalle sue scarne informazioni deduciamo che l’investimento sia avvenuto l’anno scorso, probabilmente in estate, anche se il titolo ebbe un guizzo e risalì intorno ai 70 centesimi anche alla fine dell’anno.
Per fortuna, l’acquisto è avvenuto già a prezzi relativamente bassi e rendimenti alti. Pensate, ad esempio, a chi acquistò il BTp 2037 all’emissione di inizio 2021. Ad oggi riporterebbe una perdita superiore ad un terzo del capitale. Attualmente, il bond offre un rendimento del 4,46%, a premio di una decina di punti base sul BTp a 10 anni. Cerchiamo di rispondere all’interrogativo del lettore: può risalire a 70 centesimi nel medio termine?
BTp 2037 a 70 centesimi?
Cosa accadrebbe oggi se il BTp 2037 valesse 70 centesimi? Il suo rendimento scenderebbe di oltre mezzo punto percentuale sotto il 4%. Per quanto sopra detto, avverrebbe nel caso in cui il decennale si portasse in area 3,75% o poco sopra dal 4,30-35% di questi giorni. Considerate che poco più di un mese fa, il rendimento decennale arrivò al 5% con spread ad un passo da quota 210 punti. Movimenti rapidi sono certamente possibili in reazione a notizie sul fronte macroeconomico o eventi come le tensioni geopolitiche di questi tempi.
A parità di spread, potremmo attenderci una discesa del BTp 2037 sotto il 4% in un contesto di attesa per il taglio dei tassi di interesse nell’Eurozona. La Banca Centrale Europea (BCE) ha sinora escluso che ciò avvenga da qui a pochi mesi, ma il mercato sconta un primo taglio in primavera e un calo dei tassi dell’1% entro fine 2024.
Possibile nuovo rialzo prezzi bond a breve
Affinché la risalita dei prezzi e la discesa dei rendimenti si consolidino, è necessario che lo spread in Italia non si allarghi e che si rafforzino le condizioni per arrivare ad un allentamento monetario nel medio-breve termine. Con un restringimento ulteriore dello spread, i prezzi risalirebbero anche in assenza di altre novità. E questo sarebbe possibile in un contesto di minore percezione del rischio sovrano. Dopo il superamento degli esami delle agenzie di rating e il via libera “con riserva” alla legge di Bilancio da parte della Commissione, l’altra novità che farebbe bene all’obbligazionario italiano sarebbe un accordo tra i governi europei sul Patto di stabilità. Lo sapremo probabilmente entro l’Immacolata.