E’ partito molto positivamente il collocamento del BTp Più con scadenza 25 febbraio 2033 (ISIN: IT0005634792). Gli ordini al termine della prima seduta ammontavano a 160.734 per un controvalore di 5,6 miliardi di euro. A titolo di confronto, l’ultima emissione del BTp Valore nel maggio scorso riscosse sottoscrizioni per 3,7 miliardi. La media per le quattro edizioni di questo nuovo bond retail al debutto nel giugno del 2023 è stata di 5,09 miliardi dopo il primo giorno.
BTp Più 2033 successo anche senza premio
Il successo dell’operazione dovrà essere dimostrato al termine del collocamento, ma se il buongiorno si vede dal mattino sembra che il Tesoro possa ritenersi per il momento soddisfatto. E non era scontato alla vigilia, tant’è che fummo tra coloro che notarono come il BTp Più 2033 non offrisse condizioni particolarmente appetibili alle famiglie.
Niente premio questa volta. E non ci riferiamo a quello fedeltà ormai una costante per le emissioni retail, quanto all’assenza di un extra per la cedola fissata rispetto al rendimento di mercato.
Nello specifico, il BTp Più offre il 2,80% lordo all’anno per i primi 4 anni e il 3,60% dal quinto anno alla scadenza. In media il 3,20%, che si confronta con il 3,30% offerto al momento dal bond del Tesoro a 8 anni. L’opzione di rimborso dopo 4 anni, riconosciuta ai soli sottoscrittori in fase di collocamento, permetterebbe loro di portare a casa un rendimento lordo garantito del 2,80% contro il 2,75% medio per questa scadenza nelle ultime sedute. Insomma, via XX Settembre non è stato magnanimo in quest’occasione.
Scarse alternative e bassa inflazione
Cosa sta sostenendo il successo anche di questa emissione? Per prima cosa, l’assenza di alternative d’investimento di pari grado di rischio e altrettanto remunerative.
I tassi di interesse corrisposti dalle banche italiane sui nuovi conti deposito a dicembre si sono attestati a poco più del 3% lordo, circa il 2,25% netto. Le cedole del BTp Più 2033 sono già più alte a partire sin da subito e al netto della minore imposizione fiscale. Tra l’altro, è vero che l’investimento duri almeno 4 anni, ma le cedole vengono accreditate ogni 3 mesi. Resta sempre possibile rivendere il bond sul mercato secondario, anche se esponendosi al rischio di quotazione.
E poi c’è l’inflazione italiana, che pur essendo stata alta negli ultimi anni, già nel 2024 ha subito un forte rallentamento all’1%. Anche per i prossimi anni le aspettative d’inflazione nel nostro Paese sono attese intorno a quel dato. Per questo i rendimenti reali del BTp Più 2033 appaiono allettanti, in quanto positivi anche al netto della tassazione.
Tensioni geopolitiche
Per non parlare delle incertezze geopolitiche di questa fase, che accrescono i dubbi circa il futuro andamento del mercato azionario. Tra dazi, guerre e tensioni tra blocchi nel mondo ci sono molto dubbi circa la performance delle borse. Per molte famiglie tanto vale puntare su un “safe asset”, anziché rincorrere la possibilità di guadagni elevati, salvo rischiare nel breve termine di prendere una cantonata.
E in considerazione della bassa inflazione attesa, il BTp Più 2033 prospetta rendimenti calanti e prezzi in salita. Ciò rende il bond allettante, anche perché dopo 4 anni, ammesso che i rendimenti di mercato siano saliti in contrasto con le nostre previsioni, il Tesoro garantisce l’opzione di rimborso alla pari (100). Il disinvestimento sarebbe possibile senza alcuna perdita.
BTp Più 2033, rischio di credito minimo
Infine, il rischio di credito. E’ sceso ai minimi da anni, con lo spread a poco più di 100 punti e i CDS a 5 anni così economici come non si vedevano da prima della crisi del 2011. Le agenzie di rating a breve potrebbero premiare i nostri titoli di stato, allontanandoli dall’area “junk”. E gli investitori stranieri sono tornati sul nostro mercato sovrano senza remore. L’insieme di queste ragioni ha finora determinato il successo iniziale di questa emissione, che sembrava destinata ad altro esito.