Investire in Btp o in buoni fruttiferi postali, questo è quello che si chiedono gli italiani. Cedere alla lusinga di rendimenti che sfiorano il 5% oppure tenersi alla larga per la paura di perdite che in un meno di un anno (alle volte) sono state superiori al 20%?
In quest’ultimo caso è meglio accontentarsi dei buoni postali che rendono meno ma offrono tassi di interesse fissi nel tempo? Questo è il dilemma di chi ha una somma da parte e vuole investirla per proteggerla dalla tassa occulta dell’inflazione.
Lasciare il proprio denaro sul conto corrente, infatti, non è una buona idea perché nel tempo si subisce una perdita del potere di acquisto. Mille euro depositati oggi, infatti, tra un anno permetteranno di comprare meno servizi/beni e il motivo è che nel frattempo il livello dei prezzi sarà aumentato.
I Btp sfiorano il 5%, sono meglio dei buoni fruttiferi postali?
Con i buoni del Tesoro sicuramente si ottengono interessi più elevati rispetto ai bfp. Il loro profilo di rischio è medio basso, però, solo se si vuole mantenerli fino alla scadenza. Diventano invece rischiosi in caso contrario perché subiscono la volatilità del mercato.
Come spiega Ilsole24ore acquistare Btp già emessi che rendono tra il 4,5 e il 4,7% sulla scadenza a dieci anni potrebbe essere interessante, soprattutto ora che l’inflazione supera l’8%. Grazie a essi, infatti, si ridurrebbe la perdita di valore reale del capitale per colpa di questa tassa occulta che grava sui risparmi degli italiani.
Proprio per evitare che ciò accada, ci sono i Btp Italia che hanno un rendimento e un capitale indicizzato al tasso di inflazione italiana più una remunerazione che è fissa. Ovviamente se nei prossimi anni l’inflazione scenderà, i rendimenti dei Btp Italia si ridurranno.
Quelli tradizionali, invece, acquistati ai prezzi odierni con rendimento intorno al 4,5% per tutta la durata del titolo, potrebbero generare dei guadagni discreti.
I Bfp con rendimento al 3,50%
Gli unici buoni fruttiferi postali con un rendimento annuo lordo fino al 3,50% sono quelli dedicati ai minori che potranno essere regalati a questi ultimi da un parente, un genitore ma anche un amico purché siano maggiorenni.
Essi cresceranno insieme al minore fino al compimento del suo diciottesimo anno di età con un rendimento fisso. Esso sarà dell’1,50% al termine del primo anno e 6 mesi, del secondo anno e del terzo anno e dell’1,75% al termine del quarto anno. Dopo 5 anni sarà del 2%, dopo 6-7 anni del 2,25%, dopo 8-10-10-11 anni del 2,50% e al termine del dodicesimo, tredicesimo, quattordicesimo e quindicesimo anno del 3%. Infine del 3,50% dopo 16,17 e 18 anni.
Sottoscrivendo questi titoli, si avrà una tassazione sugli interessi del 12,50% e in più i buoni fruttiferi postali saranno esenti da imposta di successione. Infine non si pagherà nulla per la sottoscrizione e per il rimborso eccetto gli oneri fiscali.