E’ sempre più difficile trovare sul mercato secondario emissioni del Tesoro con cedole alte e quotazioni intorno alla pari. Il momento migliore per comprare è stato più o meno un anno fa. Dopo un calo dei prezzi nei primi mesi del 2024, questi sono tornati a salire man mano che la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse. E in questo contesto torniamo ad analizzare il BTp 1 settembre 2044 con cedola 4,75% (ISIN: IT0004923998). La sua durata residua è attualmente di 20 anni, anche se all’emissione nel maggio del 2013 debuttò come un trentennale.
Rendimento elevato dall’emissione
Questo bond resta interessante. Anche se ieri la quotazione risultava superiore a 113, la cedola effettiva lorda era ancora del 3,56%. Con un’inflazione italiana attualmente bassa (1,3% annuale a novembre) e tale attesa anche per i prossimi anni, potrebbe continuare a rivelarsi un buon affare per il futuro. Per il passato lo è stato. I numeri parlano chiaro. Il BTp 2044 fu emesso a 97,22 centesimi, per cui se lo rivendessimo adesso, guadagneremmo il 16-17% in conto capitale. Certo, a pensare che nel febbraio del 2021 la quotazione avesse raggiunto l’apice di oltre 172 non viene da crederci. Chi lo rivendette allora, guadagnò fino al 77% solamente in termini di plusvalenza.
E ci sono anche le cedole da considerare per questi più di 11 anni e mezzo dalla data di godimento dell’1 marzo 2013. Quasi il 58% dell’investimento è tornato già indietro tramite i pagamenti semestrali e considerato il rateo maturato dall’1 settembre scorso. Al netto dell’imposizione fiscale, tra cedole e quotazione il BTp 2044 ha offerto un rendimento effettivo di circa il 65%. L’inflazione italiana nel periodo considerato è stata di poco superiore al 20%. Otteniamo, quindi, un rendimento effettivo netto e reale di quasi il 45%.
BTp 2044 con margine di ulteriore crescita
Questo titolo di stato offre al momento un rendimento lordo alla scadenza di appena più del 3,80%.