Ci sono state quattro emissioni di bond retail del Tesoro in meno di un anno fino al maggio scorso, senza contare i BTp Italia. Da quasi sei mesi, invece, è silenzio sui tempi di un quinto possibile collocamento. La sensazione nelle ultimissime settimane è che ci sarà un nuovo BTp Valore solamente nel 2025. E non è detto che arrivi nella primissima parte dell’anno. La questione si sta intrecciando con il collocamento delle azioni di Poste Italiane in mano allo stesso Tesoro. E qui si è aperto un giallo sui tempi.
Verso rinvio del secondo collocamento di Poste Italiane
Cosa c’entrerebbe tutto questo con il BTp Valore nel 2025? La premier Giorgia Meloni ha parlato di collocamento “esclusivamente” dedito al canale retail dopo le polemiche dell’opposizione su un presunto ingresso in Poste di BlackRock. Tuttavia, al Tesoro avevano messo in conto di destinare ai piccoli investitori e ai dipendenti una quota minoritaria, nell’ordine del 35%. Prendendo atto del nuovo indirizzo di Palazzo Chigi, i tecnici hanno preferito mettere in stand-by l’operazione per limare i dettagli.
Dossier intrecciati
Nel caso altamente improbabile che l’intera quota dismessa dallo stato fosse venduta alle sole famiglie, queste dovrebbero sborsare fino a 2,4 miliardi di euro ai prezzi di borsa attuali. Non è saggio “stressare” il mercato con più investimenti in poche settimane. Il retail funziona diversamente dagli istituzionali. E, soprattutto, mal digerisce il capitale di rischio. Ogni euro eventualmente speso per acquistare le azioni di Poste Italiane sarebbe sottratto ai titoli di stato. Poiché serve che la domanda si riveli robusta per entrambi gli asset, anche l’emissione del BTp Valore sarà rinviata nel 2025.
Non è una certezza, ma quando mancano poche settimane alla fine dell’anno sembra più che una semplice ipotesi. I tempi tecnici per varare un quinto collocamento entro il 2024 sono sostanzialmente agli sgoccioli. Certo, il Tesoro potrebbe sorprendere nel tentativo di attirare qualche ordine in più a dicembre, in coincidenza con l’erogazione delle tredicesime. Con i rendimenti ancora allettanti, farebbe probabilmente un’altra bella figura. Ma non c’è alcun fabbisogno di liquidità nell’ultimissima parte dell’anno, mentre il rischio sarebbe di chiamare alle armi le famiglie sotto Natale, quando la mente corre già alle vacanze e non certo agli investimenti. E chissà che l’effetto non sarebbe depressivo sui consumi durante le festività.
BTp Valore 2025, appeal a rischio con rendimenti in calo
D’altra parte, un quinto BTp Valore nel 2025 non avrebbe lo stesso appeal. I rendimenti saranno calanti anche nei prossimi mesi, salvo qualche cattiva sorpresa sul fronte dei mercati e/o delle banche centrali. Sarebbe più dura replicare i numeri delle passate edizioni, compresi quelli del maggio scorso, quando gli ordini si fermarono a 11,23 miliardi. Vero è che le agenzie di rating lanciano segnali positivi e uno o più futuri upgrade diffonderebbero maggiore ottimismo sui titoli del debito. Ma questi sembrano più discorsi da mercato istituzionale. Le famiglie hanno da tempo lasciato intendere di fidarsi e, semmai, guardano ai rendimenti per decidere se entrare sul mercato o meno.
Only the best friend Forever ciao Evolution One