BTp Valore o BTp 2027: confronto tra i due titoli di stato a 4 anni

Cerchiamo di capire se per un investitore sia più conveniente acquistare il BTp Valore in emissione da domani o il BTp 2027 ordinario.
2 anni fa
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BTp 2039 4,15%, rendimento in asta crollato
BTp 2039 4,15%, rendimento in asta crollato © Licenza Creative Commons

Le famiglie italiane avranno da domani l’opportunità di investire su un nuovo titolo di stato rivolto esclusivamente a loro: il BTp Valore. Scadenza 13 giugno 2027, offre cedole crescenti o “step up” del 3,25% per i primi due anni e del 4% per il terzo e quarto anno. I sottoscrittori che manterranno il bond in portafoglio fino all’ultimo giorno percepiranno anche un premio fedeltà dello 0,50%. A questo punto, vale la pena soffermarci sulla convenienza effettiva di questa nuova emissione rispetto alle alternative di pari durata.

A tale riguardo, abbiamo preso in considerazione il BTp 1 giugno 2027 (ISIN: IT0005240830).

Questo bond fu emesso nel 2017, cioè debuttò sul mercato sovrano italiano come decennale. Al momento, però, presenta una durata residua anch’esso di quattro anni come il BTp Valore. Offre cedola annua lorda del 2,20% corrisposta su base semestrale. Al termine della scorsa settimana, si acquistava sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana per 95,50 centesimi. A questa quotazione corrispondeva un rendimento lordo del 3,45% alla scadenza.

Partiamo proprio dal rendimento. Il BTp Valore offre una cedola media annua del 3,625%. Poiché l’emissione avverrà alla pari, essa coincide con il rendimento medio dell’investimento. Per i sottoscrittori cassettisti sale al 3,75%, includendo il premio fedeltà. Possiamo affermare che, da questo punto di vista, il bond retail si mostri più allettante rispetto all’alternativa dello stesso Tesoro di pari durata.

BTp 2027, analisi rendimento e cedola

Prima di dare una risposta, però, dobbiamo guardare ad altri aspetti. Ad esempio, la cedola del BTp 2027 è più bassa, ma d’altra parte il titolo si compra sotto la pari. Rapportandola al prezzo, la cedola effettiva lorda sale al 2,30%. Essa si confronta con il 3,25% offerto dal BTp Valore per i primi due anni e il 4% per il terzo e quarto anno. Anche da questo punto di vista, quindi, il nuovo bond si mostra più allettante.

Infine, c’è un altro ragionamento da compiere. Un terzo del rendimento del BTp 2027 deriva dal suo prezzo sotto la pari. Questo significa che bisognerà attendere la scadenza per mettere nel cassetto quel 3,45% di cui sopra. Fino ad allora, il nostro rendimento “immediato” sarà solo del 2,30%. Non è granché in un periodo di alta inflazione. Detratta l’imposta del 12,50% e il bollo dello 0,20%, scenderemmo intorno all’1,80%. Troppo poco per proteggere il nostro potere di acquisto. Certo, potremmo sempre rivendere il bond prima della scadenza, ma ci esporremmo al rischio di quotazione.

In definitiva, il BTp Valore si mostra certamente più appetibile del BTp 2027 in termini sia di rendimento immediato, alla scadenza che di cedola media effettiva. Del resto, il secondo fu emesso in condizioni di mercato molto migliori di quelle attuali, tant’è che l’allora decennale rendeva fino a un punto e mezzo in meno dell’attuale bond a 4 anni.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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