Non è un buon periodo per le famiglie, che stanno patendo da almeno un anno e mezzo a questa parte gli effetti dell’alta inflazione. Il carovita divora gli stipendi e la capacità di acquisto si riduce. Ma c’è anche una buona notizia. Dopo anni di magra, finalmente il risparmio inizia ad essere remunerato per davvero. Negli Stati Uniti, i T-bill a 12 mesi offrono il 5,50%, ai massimi da inizio millennio. In Italia, i BoT annuali sfiorano il 4% e in Germania viaggiano al 3,70%, mai così alti dal crac di Lehman Brothers nel settembre 2008.
Il BTp Valore con scadenza 10 ottobre 2028 (ISIN “speciale”: IT0005565392) ha una durata di cinque anni. Offre il 4,10% annuo lordo per i primi tre anni e il 4,50% per il quarto e il quinto anno. Le cedole saranno staccate ogni tre mesi, novità assoluta nel panorama dei titoli di stato italiani. Previsto anche un premio fedeltà dello 0,50% alla scadenza, solo per coloro che manterranno il titolo fino a quel giorno e lo avranno sottoscritto questa settimana. Ricordiamo che il bond può essere prenotato solamente dagli investitori individuali.
BTp Italia deprezzato
In media, il BTp Valore 2028 esita un rendimento ponderato lordo del 4,26%, che può arrivare al 4,35% con il premio fedeltà. Al netto dell’imposta del 12,50%, parliamo di circa il 3,75%. Tanto o poco? Per rispondere a questo interrogativo, dobbiamo analizzare le aspettative d’inflazione. Per questo facciamo riferimento al BTp Italia 22 novembre 2028 e cedola reale 1,60% (ISIN: IT0005517195). Offre attualmente il 2,75%, che si confronta con circa il 4,15% del bond del Tesoro a 5 anni con cedola fissa. Pertanto, l’inflazione italiana attesa in media è dell’1,40%. Ad onor del vero, un po’ bassa.
Ad ogni modo, il BTp Italia 2028, che è un bond indicizzato all’indice FOI dell’Istat, segnalerebbe che il BTp Valore 2028 sarebbe abbastanza generoso.
BTp Valore 2028 nuovo test per mercato risparmio
Infine, i conti deposito non stanno ancora facendo la loro parte fino in fondo. Tutt’altro. Ma esistono anche offerte degne di nota. Cherry Bank dà il 4% lordo (2,96% netto) sui vincoli a 36 mesi. Twist promette il 3,52% (2,60% netto) sui vincoli annuali. Le grandi banche italiane continuano a non remunerare il risparmio dei clienti tra una scusa e l’altra. Ciò sta spingendo la liquidità a favore dei titoli di stato. Il successo strabiliante del primo BTp Valore di giugno ne è stata la conferma. Vedremo come andrà questa settimana.