L’asta odierna del Tesoro ha visto incassare 5,75 miliardi di euro, di cui 1,25 sono arrivati con l’emissione della 15-esima tranche del BTp€i 15 maggio 2029 e cedola reale 1,50% (ISIN: IT0005543803). Le richieste sono state pari a 1,89 miliardi, corrispondenti a un rapporto di copertura di 1,51. Il bond è stato prezzato a 99,55 centesimi, intorno agli stessi valori a cui viaggiava nelle stesse ore sul mercato secondario. Il rendimento reale alla scadenza è risultato in salita all’1,60%.
Bond indicizzato
Ricordiamo che il BTp€i 2029 è un bond del Tesoro indicizzato al tasso d’inflazione dell’Area Euro, come da indice Hicp ex tabacchi dell’Eurostat.
Basse aspettative d’inflazione
Il bond del Tesoro a 5 anni offre, in questa fase, qualcosa intorno al 3,20% lordo all’anno. Dunque, il BTp€i 2029 starebbe scontando un tasso d’inflazione annuo in media dell’1,60%. Si tratta di un livello basso, sia nel confronto con l’ultimo dato sull’inflazione nell’area relativo al mese di giugno (2,50%), sia con riferimento al target del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea per il medio termine.
Questo risultato sembra coerente con quello esitato dall’emissione della 44-esima tranche del BTp€i 15 settembre 2041 e cedola 2,55% (ISIN: IT0004545890). Il rendimento reale è stato del 2,19%, attraverso un prezzo di aggiudicazione di 105,23. L’inflazione media annua scontata giace appena sotto il 2%. Come dire che il mercato prezzi un’inflazione attorno al target per il lunghissimo periodo. Per un orizzonte temporale più corto, invece, intravede una crescita dei prezzi al consumo meno dinamica.
BTp€i 2029, extra-costo da coefficiente di indicizzazione
Il BTp€i 2029 ha coefficiente di indicizzazione di 1,04171 con base riferita al 26 aprile 2023.