Tra BTp short term e bond indicizzati all’inflazione europea, il Tesoro italiano ha incassato nella giornata di ieri 4,75 miliardi di euro. L’importo è stato il massimo della forchetta fissata alla vigilia e si è confrontato con richieste complessive per 7,10 miliardi. Due erano gli indicizzati e noi ci occuperemo in questo articolo del BTp€i 15 maggio 2030 con cedola reale 0,40% (ISIN: IT0005387052).
Stabilità dei prezzi nell’Area Euro
La nuova tranche presenta una durata residua di sei anni, sebbene inizialmente fosse un decennale.
Poiché il bond del Tesoro con cedola fissa e con scadenza simile sempre ieri offriva quasi il 3,50%, la differenza con il BTp€i 2030 viaggia intorno all’1,80%. Secondo il mercato, questo sarebbe il tasso d’inflazione medio annuo nell’Eurozona da qui al 2030, cioè per i prossimi sei anni. La Banca Centrale Europea ha fissato un target del 2%, per cui ci troveremmo poco al di sotto di esso. In sostanza, gli obbligazionisti scontano una solida stabilità dei prezzi.
Calcolo dell’inflazione italiana attesa
Ma l’Eurozona è un’area economica grande e variegata al suo interno. A fronte di un’inflazione del 2,6% a maggio, ad esempio, in Italia questa risultava allo 0,8%. Per questo vogliamo indagare su quale siano le aspettative d’inflazione nel Bel Paese, insita nei prezzi dei bond. A tale scopo vogliamo verificare il rendimento reale del BTp Italia 28 giugno 2030 e cedola reale 1,60% (ISIN: IT0005497000). Ad una quotazione di 95,50 centesimi, offriva ieri il 2,45%. Rispetto al bond con cedola fissa, l’1,05% in meno.
BTp€i 2030 segnala inflazione europea più alta che in Italia
Da questi numeri emerge che l’inflazione italiana resterebbe sensibilmente inferiore a quella media nell’Eurozona anche nei prossimi anni.