Mercoledì 26 marzo il Tesoro terrà un’asta per l’emissione di titoli di stato a medio-lungo termine. Due i bond offerti: la quinta tranche del BTp short term con scadenza 25 febbraio 2027 e cedola 2,55% (ISIN: IT0005633794) per 2,5-3 miliardi di euro e la 23-esima tranche del BTp€i 15 maggio 2029 con cedola reale 1,50% (ISIN: IT0005543803) per altri 1-1,5 miliardi. All’asta supplementare fissata per il giorno successivo saranno offerti ulteriori titoli per un controvalore pari rispettivamente al 20% e 15% delle assegnazioni di dopodomani.
Rivalutazione del capitale a scadenza
In questo articolo analizzeremo nello specifico il BTp€i 2029. Si tratta di un bond del Tesoro indicizzato all’inflazione Eurostat relativa all’Area Euro.
In pratica, funzionano in maniera simile ai BTp Italia, ma con la grande differenza che qui non si fa riferimento all’inflazione italiana. Altra differenza rilevante riguarda la rivalutazione del capitale, che in questo caso si ha solamente alla scadenza del titolo e non ogni 6 mesi come con l’altra tipologia.
Caratteristiche del bond indicizzato
Il BTp€i 2029 presenta attualmente una quotazione di 102 sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana. Significa che per acquistarne un lotto minimo di 1.000 euro, l’investitore dovrà sborsare 1.020 euro. Il suo rendimento reale, cioè al netto dell’inflazione dell’Area Euro, si attesta oggi all’1%. Un titolo di stato italiano con cedola fissa e simile durata offre il 2,80%. Questo significa che vi è una differenza dell’1,80%. Essa corrisponde alle aspettative d’inflazione in media per l’Eurozona nei prossimi 4 anni. Il target fissato dalla Banca Centrale Europea (BCE) è del 2%.
In realtà, se l’investitore decidesse di acquistare il BTp€i 2029 in asta, dovrebbe pagare più di quanto abbiamo sopra indicato. Questo lo si deve al fatto che dovremo riconoscere al venditore (il Tesoro stesso) la quota di rivalutazione del capitale maturata dall’emissione del 26 aprile 2023 fino alla data di regolamento della sottoscrizione del prossimo 28 marzo.
Ed essa è stabilita dal tasso di indicizzazione di 1,04458. Dunque, l’inflazione cumulata nel periodo risulta essere stata del 4,458%. A conti fatti, in base all’odierna quotazione di mercato, il costo effettivo sarebbe nell’ordine del 6,55% sopra la pari.
BTp€i 2029 contro rischio inflazione
A chi conviene investire nel BTp€i 2029? Senza dubbio a quanti vorranno proteggersi dal rischio inflazione. E’ positivo che nei prezzi sia insita un’aspettativa ancora relativamente bassa e inferiore al target BCE. Se l’inflazione sorprendesse al rialzo, infatti, avremmo in portafoglio un asset acquistato “a sconto”, cioè riceveremmo cedole superiori alle previsioni. Attenzione: sebbene la rivalutazione del capitale avverrà solamente alla scadenza, nel caso di rivendita anticipata del bond sul mercato l’acquirente ci corrisponderà la quota maturata fino a quella data. Esattamente come faremmo noi investendo nel titolo in asta questa settimana. Non perderemmo alcunché.
giuseppe.timpone@investireoggi.it