Mai così alto sin dal 2011 il rendimento del Bund a 10 anni emesso dalla Germania. Nel corso della seduta odierna, il decennale tedesco è salito al 2,80%. Pensate che all’inizio dello scorso anno era ancora sottozero. Nel frattempo, lo spread italiano si è portato in area 185 punti base o 1,85%. In effetti, il BTp a 10 anni offre il 4,65% mentre scriviamo.
Da picco a plateau su tassi BCE
Il boom del rendimento tedesco ha a che fare con le prossime mosse della Banca Centrale Europea (BCE) in tema di tassi di interesse.
Cosa significa in concreto? I tassi BCE verosimilmente non saranno più alzati, ma in cambio resteranno a questi livelli per un periodo prolungato rispetto alle attuali previsioni del mercato. Dunque, l’obbligazionario si sta riposizionando per scontare un costo del denaro più alto a lungo. Il Bund a 10 anni cade di prezzo e sale di rendimento a livelli impensabili fino a pochi mesi fa. Non è una buona notizia per i titoli di stato italiani. Oltre a comportare una lievitazione dei loro rendimenti, a parità di spread, il punto è che questi livelli appaiono allettanti per gli investitori tedeschi e non.
Bund 10 anni ora concorrenti di BTp
In buona sostanza, un Bund a 10 anni in direzione 3% con un’inflazione attesa nell’Eurozona mediamente più bassa attira capitali a discapito della semi-periferia. Solo repentini mutamenti macroeconomici consentirebbero un’inversione di tendenza entro qualche mese. Oltre a un marcato calo dell’inflazione, dovremmo assistere anche a un forte indebolimento della congiuntura economica perché i mercati scontino un taglio dei tassi ravvicinato e, quindi, inizino a pretendere rendimenti inferiori ai livelli attuali.