In questo articolo, analizzeremo in sintesi le caratteristiche dei Buoni fruttiferi postali 3 x 4, cercando di capire quali rischi comportino per il risparmiatore e se convengano rispetto ai BTp, i titoli di stato italiani. I Bfp sono emessi dalla Cassa depositi e prestiti e la raccolta del risparmio avviene tramite gli sportelli di Poste Italiane. La tipologia 3 x 4 è studiata per quanti abbiano voglia e necessità di investire su scadenze lunghe, nel caso specifico di 12 anni. Il rendimento annuo lordo garantito è dell’1,75%.
Attenzione, però, perché l’1,75% non si applica su tutti i 12 anni. E qui sta la peculiarità di questi Buoni fruttiferi postali. Sono definiti “3 x 4”, in quanto la scadenza dei 12 anni viene suddivisa in 4 trienni, ciascuno maturante un rendimento progressivo (“step up”). Per i primi 3 anni, viene garantito solo lo 0,35%; per i secondi 3 anni, si sale allo 0,75%; dal settimo fino al nono anno, si arriva all’1,25% e, infine, dal decimo fino al dodicesimo anno si ottiene l’1,75%. Simulando un investimento da 1.000 euro e immaginando di arrivare alla scadenza, ci verranno corrisposti 1.202,51 euro, di cui 1.000 euro a titolo di rimborso del capitale investito e i restanti 202,51 euro come interessi netti.
Il montante lordo sarebbe di 1.231,44 euro, ma ad esso si applica l’imposta del 12,50%, la stessa (agevolata) scontata dai rendimenti dei titoli di stato italiani ed esteri rientranti nella “white list” del Tesoro. A conti fatti, in 12 anni avremo percepito un rendimento netto del 20,25%, pari a uno medio annuo dell’1,55% o all’1,75% lordo. Considerate che questo rendimento oggi ci viene offerto proprio dai BTp dai 12 anni insù, cioè con scadenza pari a quella dei Buoni fruttiferi postali 3 x 4. E non è finita.
Se disinvesto prima cosa succede?
C’è la possibilità di ottenere il rimborso anticipato dell’investimento, ma in quel caso si otterrà solamente il capitale investito e il rendimento maturato al triennio precedente, ovvero: se chiedo il rimborso prima dei 3 anni, non otterrò la liquidazione di alcun rendimento; se chiedo il rimborso dopo il terzo anno e prima del sesto, otterrò la liquidazione dei rendimenti maturati al terzo anno, ovvero dell’1,054% cumulato; se chiedo il rimborso dopo il sesto e prima del nono anno, otterrò la liquidazione maturata al sesto anno, ovvero lo 0,35% annuale per i primi 3 anni e lo 0,75% del secondo triennio, pari al 4,585% lordo cumulato; infine, se chiedo il rimborso prima del 12-esimo anno e dopo il nono, otterrò la liquidazione degli interessi maturati fino al nono anno, vale a dire dell’11,83% cumulato.
Contrariamente ai BTp, quindi, il tasso d’interesse non viene corrisposto ogni 6 mesi o annualmente, ma al termine di ogni triennio e si perde nel caso di rimborso anticipato per la quota maturata dall’ultimo triennio. In breve, se ho l’urgenza di farmi rimborsare i Bfp 3 x 4 dopo 5 anni e mezzo per improvvise e impreviste esigenze di liquidità, perderò gli interessi relativi agli ultimi 2 anni e mezzo. C’è, però, un punto a favore di questi titoli rispetto ai BTp: il capitale verrà sempre rimborsato integralmente, anche nel caso di disinvestimento anticipato. Sappiamo, invece, che lo stato rimborsa alla pari (100%) solo alla scadenza e quanti volessero rivendere i titoli prima si troveranno esposti alle dinamiche del mercato, spesso subendo perdite sul capitale anche piuttosto cospicue.
In definitiva, i Buoni fruttiferi postali 3 x 4 si mostrano un buon investimento a rischio nullo per l’orizzonte temporale a 12 anni, pur non riuscendo a battere, se non forse marginalmente, i BTp.
Buoni fruttiferi postali scaduti, il rimborso si può chiedere per scarsa informazione