I buoni fruttiferi postali emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e collocati sul mercato da Poste Italiane sono dei prodotti di investimento molto apprezzati dagli italiani. Il motivo principale è che non hanno costi di gestione, di rimborso o collocamento e poi sono garantiti dallo Stato. La novità di novembre è che è arrivato il buono 170° CDP – Fedeltà. Ecco cos’è, quanto rende e chi potrà sottoscriverlo.
Le principali caratteristiche del buono 170° CDP – Fedeltà
La novità di novembre 2019 di Poste Italiane è il buono 170° CDP – Fedeltà, investimento ideale per chi desidera reinvestire i propri risparmi fino a 4 anni.
Con esso si potrà contare su un rendimento certo alla scadenza e gli interessi matureranno soltanto alla scadenza del buono. Sarà però possibile richiedere il rimborso anticipato ma, come anticipato, si avrà diritto soltanto alla restituzione del capitale che si è investito. Tale tipologia di buono si potrà tranquillamente sottoscrivere presso uno dei tanti uffici postali dislocati in Italia. I titolari di un libretto “Smart” con le funzionalità dispositive del risparmio di “Risparmio Postale Online” attive potranno sottoscriverlo anche dal web.
Le condizioni ed il rimborso
Le condizioni in vigore dal 7 novembre relative al buono 170° CDP – Fedeltà comunicano che il rendimento effettivo annuo lordo alla scadenza dei quattro anni sarà dell’1%. Per quanto concerne la modalità di rimborso in caso di sottoscrizione del titolo in forma cartacea: avverrà in un’unica soluzione in qualsiasi momento di vita del buono senza costi in aggiunta mentre nel caso di sottoscrizione in forma dematerializzata si potranno intraprendere due strade. Si potrà decidere di ricevere il rimborso in un’unica soluzione o parzialmente per importi uguali a 50 euro e multipli di tale cifra in ogni momento in cui il buono è in vita.
Infine prima dei quattro anni, il valore del rimborso sarà uguale al valore che si è sottoscritto al netto degli eventuali oneri fiscali mentre alla scadenza dei quattro anni, oltre al valore nominale sottoscritto (al netto di eventuali oneri fiscali), si avranno anche gli interessi maturati nel corso della vita del buono. Tali titoli, poi, diventeranno infruttiferi dal giorno successivo alla scadenza e dopo dieci anni si prescriveranno.
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