Siamo giunti al 2020 e la banca Unicredit, come anticipato, trasferirà sui conti correnti con più di 100 mila euro i tassi di interesse negativi imposti sui depositi di Unicredit alla BCE. Chi ha dei contanti in casa, quindi, si sta chiedendo qual è il posto migliore per tenere il proprio denaro tra libretti di risparmio, conti deposito e buoni fruttiferi postali.
Il conto deposito e l’offerta del momento
Il conto deposito per chi non lo sapesse è un contratto bancario simile ad un conto corrente.
Il tasso base sarà pari all’1% annuo lordo mentre tra le caratteristiche principali ci sarà la flessibilità. Le somme saranno sempre disponibili senza alcun tipo di penale e inviate soltanto dopo trentadue giorni dalla richiesta al conto corrente di appoggio a quello di deposito. Infine, grazie al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, questi ultimi saranno assicurati fino a 100 mila euro.
Il libretto di risparmio
Per quanto concerne il libretto di risparmio postale, sarà conveniente attivare l’offerta Supersmart sul proprio libretto smart per avere un tasso di interesse maggiore a scadenza sulle somme che si sono accantonate. Ciò rispetto al tasso base. Con tale offerta, poi, sarà possibile vincolare il denaro presente sul proprio libretto smart per periodi stabiliti.
La promo più conveniente del momento è la Supersmart 180 giorni che si potrà sottoscrivere soltanto con un accantonamento minimo di 1.000 euro. Il tasso di interesse annuo lordo a scadenza sarà dello 0,40%.
I buoni fruttiferi postali
Al momento i bfp più convenienti risultano essere i 4×4 per investimenti fino a sedici anni. Chi li sottoscriverà potrà contare di rendimenti fissi crescenti e avrà una flessibilità di rimborso già allo scadere del quarto anno (prima si avrà solo il capitale investito), dell’ottavo anno e del dodicesimo anno con il riconoscimento degli interessi maturati.
Nel dettaglio, al termine del quarto anno il rendimento effettivo annuo lordo sarà dello 0,25%, al termine dell’ottavo anno dello 0,60%, al termine del dodicesimo anno dello 0,90% ed infine al termine del sedicesimo anno dell’1,25%. Tali buoni, infine, diventeranno infruttiferi il giorno seguente alla loro scadenza e si prescriveranno dopo dieci anni.
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