Alessandro Pedone, responsabile del reparto di tutela per il risparmio dell’associazione Aduc, ai microfoni di Due di denari ha spiegato perché alcuni beneficiari di buoni fruttiferi postali si vedono negato il pagamento di essi dopo la data di scadenza per la prescrizione decennale. Principalmente il problema riguarda la serie da AA1 ad AA5 che è stata emessa dal 28 dicembre 2000 e che ha una sola data di scadenza invece delle due che fino ad allora erano previste. Che fare in questo caso?
Bfp di Poste Italiane: la prescrizione, il caso
Alessandro Pedone spiega che non tutti coloro che hanno buoni fruttiferi postali della serie che va da AA1 ad AA5 hanno problemi di rimborso.
Quando ciò non veniva fatto la responsabilità non era dell’investitore in quanto lui credeva per legittima convinzione che fossero applicate le condizioni precedenti e quindi una doppia scadenza con una conseguente prescrizione più lunga. Le Poste, però, applicavano le condizioni come se l’etichetta sul retro fosse stata apposta ugualmente. In merito a ciò Pedone spiega che la tassazione dice che le Poste devono pagare in base alle condizioni scritte sul retro. Se queste sono diverse rispetto a quelle previste in quel periodo è problema delle Poste. L’investitore, infatti, si è fatto il legittimo convincimento di dover ricevere l’importo sul retro.
Cosa fare?
In questo caso il problema particolare è che le Poste non avevano applicato nulla sul retro e le stesse avrebbero dovuto dimostrare, ai sensi dell’articolo 3 del decreto ministeriale, di aver consegnato dei fogli informativi inerenti a tali prodotti.
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