Uno degli strumenti di risparmio più utilizzati da sempre in Italia sono i buoni postali. L’Italia è notoriamente un popolo di grandi risparmiatori e i buoni fruttiferi rappresentano da sempre una soluzione per mettere da parte i soldi. I nostri nonni si ricorderanno di quei buoni che raddoppiavano l’importo dopo 11 anni o lo triplicavano dopo 20. Oggi strumenti di questo genere non esistono, ma i buoni fruttiferi postali continuano ad essere uno strumento di deposito molto utilizzato. Anche i nuovi buoni dematerializzati e collegati al libretto di risparmio postale.
“Salve, mi chiamo Andrea. A luglio è morto mio padre e adesso con i miei tre fratelli stiamo espletando le pratiche di successione. Mio padre ci ha lasciato la casa dove abitava da solo dopo la morte di mia madre nel 2019. E dei soldi alle Poste. Un libretto di risparmio, un conto corrente ed alcuni buoni fruttiferi. Uno di questi da 4.000 euro è cointestato con me e c’è la clausola pari facoltà di rimborso. Io volevo andare alle Poste a cambiare il buono, ma secondo i miei fratelli devo dividere i soldi con loro perché dobbiamo mettere il buono in successione. Secondo voi chi ha ragione?”
Buoni fruttiferi postali e successioni: i diritti dei cointestatari e la pari facoltà di rimborso
In materia di buoni postali fruttiferi le problematiche in sede di successione e divisioni ereditarie non sono rare. Prima di tutto occorre distinguere tra le diverse tipologie di buoni. Ci sono quelli intestati ad un’unica persona, mentre ci sono quelli intestati a più persone.
Cosa accade nelle successioni di questi autentici titoli di Stato
Per esempio, se muore il padre, il buono intestato al defunto e ad un solo figlio, può essere rimborsato tutto a quest’ultimo, senza l’avallo degli altri. Naturalmente poi si entra nei meandri delle successioni legittime, che tutelano gli eredi di fronte a lasciti che vanno nella direzione di avvantaggiare solo uno degli eredi a discapito degli altri, ma questo è un altro argomento. La pari facoltà di rimborso da diritto, come nel caso del nostro lettore, ad ottenere l’intero importo del buono a prescindere da ciò che dicono i fratelli. A conferma di tutto ciò la sentenza della Cassazione che nell’ordinanza n° 4280 del 2022 ha stabilito proprio che “in caso di morte di uno dei cointestatari di buoni postali recanti la clausola pari facoltà di rimborso, ciascun cointestatario superstite può ottenere il rimborso dell’intera somma”.
Quando i buoni vanno inseriti nella successione
I buoni fruttiferi come detto sono pagabili a vista e quindi, liquidabili nell’immediato. Significa che alla presentazione del buono alle Poste, gli uffici devono liquidare l’importo del buono con tutti gli interessi maturati. I buoni fruttiferi possono anche essere considerati come dei titoli di Stato.