I buoni fruttiferi postali sono un prodotto di investimento emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti e collocato sul mercato da Poste Italiane. Il principale punto di forza è che essi non hanno spese di gestione, di collocamento e di rimborso. Inoltre, hanno un vantaggio molto elevato: la tassazione agevolata al 12,50%. Ci si chiede però come ci si deve comportare con quelli cointestati quando si richiede un modello Isee e se conviene incassare o attendere la scadenza dei buoni emessi dal 28 dicembre 2000.
Buoni fruttiferi postali cointestati: come richiedere il calcolo dell’Isee
Un interessante domanda è stata posta all’esperto di Fisco del noto quotidiano Larepubblica.it in merito ai buoni fruttiferi postali cointestati. In merito a quelli cartacei, la domanda che è stata posta all’esperto è come comportarsi quando si richiede un modello Isee. Qualora si avessero dei buoni cointestati (senza saperlo), chiede l’intestatario della lettera, come si fa a giustificare o a dimostrare di non essere in possesso di materiale (in modo tale da non inserirlo nella dichiarazione Isee) anche se si è tra i possibili beneficiari?
La risposta dell’esperto de Larepubblica.it è stata molto semplice: i buoni fruttiferi postali cartacei possono essere incassati soltanto da colui che si presenta allo sportello. Ciò significa che se l’intestatario della lettera non li possiede materialmente allora non li deve dichiarare e quindi non può nemmeno sapere se l’eventuale cointestatario li ha incassati. Per sapere, però, se si è cointestatari di un buono e per fugare qualsiasi dubbio, si potrà tranquillamente presentare la richiesta presso un ufficio postale.
Bfp emessi dal 28 dicembre 2000 e tutti quelli del momento
Per i buoni fruttiferi postali emessi a partire dal 28 dicembre del 2000, come comunica Poste Italiane, non è prevista, secondo la normativa vigente, alcuna possibilità di modifica dei tassi di interesse. Ciò si significa che non vi è alcuna differenza se vengono incassati adesso o tra qualche anno.
I buoni sottoscrivibili al momento saranno i 3×2 per chi desidera investire fino a 6 anni contando di rendimenti fissi crescenti. Il rendimento annuo lordo a scadenza sarà dello 0,90%. I buoni 3×4, poi, saranno quelli ideali per chi vorrà investire fino a 12 anni con flessibilità di rimborso anche dopo 3,6 e 9 anni. Il rendimento annuo lordo a scadenza sarà dell’1,75%.
E ancora si potranno scegliere i buoni ordinari per chi vorrà investire fino a 20 anni con rendimento annuo lordo a scadenza dell’1,50%. Infine si potranno sottoscrivere i buoni 4 anni risparmio che avranno una durata massima di 4 anni ma soltanto da coloro che hanno attivato un piano di risparmio risparmiosemplice. Il rendimento annuo lordo standard a scadenza sarà dello 0,60%.
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