Buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio sono il petrolio d’Italia, quali scegliere?

Perché i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio vengono definiti il petrolio d’Italia? Quali scegliere in questa metà di dicembre 2022?
2 anni fa
2 minuti di lettura
Buoni fruttiferi postali under 18

Gli italiani sono un popolo di risparmiatori, tutti ma proprio tutti, e il risparmio non si è fermato nemmeno nel periodo della pandemia. Anzi, proprio durante l’emergenza da Covid-19, si è cercato di risparmiare ancora di più e si sono scelti strumenti di risparmio/investimento come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio.

Le regioni italiane nelle quali i depositi sono cresciuti di più, come comunica Lastampa, sono il Piemonte e la Liguria ma anche le altre hanno registrato degli incrementi.

Il motivo? Sia i bfp che i libretti fanno oramai parte della nostra cultura e delle nostre abitudini di vita.

Che storia, quella di buoni fruttiferi postali e dei libretti

I libretti di risparmio e i buoni fruttiferi postali fanno parte da più di cento anni delle abitudini di vita degli italiani. All’inizio alle Poste, si rivolgevano operai, contadini e impiegati mentre ora gli investimenti postali riguardano tutti.

Come non ricordare Quintino Sella, a lui si deve tutto. Dal primo gennaio 1876, infatti, gli italiani poterono rivolgersi alle Regie Poste per far fruttare i loro risparmi. Con questa mossa, non solo c’era la volontà dell’accumulo, fine a se stesso, ma si cercò di educare gli italiani su quanto fosse importante il risparmio. Esso era infatti collegato alla società che stava nascendo. I soldi raccolti, infatti, servirono a finanziarie non soltanto le opere pubbliche ma anche le infrastrutture (strade, ospedali, scuole, ferrovie). Ed è proprio per questo che c’era e continua a esserci tra Poste Italiane e i cittadini un legame così intenso.

Cosa scegliere?

I buoni fruttiferi postali e i libretti postali sono tra i prodotti di risparmio/investimento più amati in Italia. Quali scegliere, allora a dicembre 2022? C’è ad esempio il buono fruttifero postale Rinnova dedicato a chi rimborsa uno o più titoli scaduti, purché rimborsati dal 20 settembre fino al periodo di collocamento di esso.

È un titolo di durata breve, fino a 6 anni, che permette di ottenere un rendimento annuo lordo del 2% dopo 3 anni e del 3,25% dopo 6 anni. Si ha flessibilità di rimborso in ogni momento ma si ottengono anche gli interessi maturati solo allo scadere del terzo anno.

Segnaliamo inoltre il buono 4 anni Risparmio Semplice che dura quattro anni ma si può sottoscrivere solo se si attiva un piano di risparmio risparmio semplice. Con esso, è possibile ottenere un rendimento premiale a scadenza al raggiungimento minimo di ventiquattro sottoscrizioni periodiche nel piano. Il tasso effettivo di rendimento annuo lordo alla fine di ciascun anno – Standard è dell’1,50% mentre quello premiale del 2,50%.

Passiamo al libretto postale Smart perché se si attiverà l’offerta Supersmart Premium 270 giorni si potrà ottenere un tasso di interesse annuo lordo del 3%. Quest’offerta, però, sarà dedicata solo a chi apporta nuova liquidità. Si dispone di quest’ultima se a partire dal 10 novembre e entro il 20 dicembre, sul proprio libretto smart o su altri libretti di risparmio e/o conti correnti postali con la stessa intestazione del libretto smart, si è versata una somma. Ciò mediante bonifico bancario, versamento assegni circolari/bancari o accredito stipendio/pensione.

[email protected]

alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.