I buoni fruttiferi postali di Poste Italiane sono un ottimo prodotto di investimento sia per chi cerca un investimento a lungo termine che a breve termine. Essi sono molto amati dagli italiani e sono più apprezzati dei titoli di Stato, ecco perché.
Bfp più amati dei titoli di Stato
I titoli di Stato sono obbligazioni che vengono emesse in forma periodica dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per volere dello Stato. Questo viene fatto per coprire il deficit pubblico o il debito pubblico.
La raccolta dei buoni fruttiferi postali nel 2018 è stata invece buona in quanto è salita del 2,1% su base annua. Il motivo principale di tale successo è che tale titoli non hanno alcuna spesa né di collocamento, né di rimborso e né di gestione. Inoltre, il capitale che si è investito lo si potrà richiedere in ogni momento ed in più si avrà anche una tassazione agevolata al 12,50%. Infine i buoni saranno anche esenti dall’imposta di successione. Tutte queste caratteristiche li rendono appetibili agli occhi dei sottoscrittori.
Ma quanto rendono i bfp di Poste Italiane
Una delle tipologie di buoni fruttiferi postali che rende di più è sicuramente la 3×4. Con essa l’investimento sarà fino a 12 anni ed il rendimento annuo lordo a scadenza sarà del 2,25%. Grazie a tali buoni, però, si potrà contare su rendimenti fissi crescenti nel tempo. Inoltre si avrà anche flessibilità di rimborso al terzo, al sesto ed al nono anno con il riconoscimento, ovviamente, degli interessi maturati. Nel dettaglio, ricordiamo che le condizioni in vigore dal 22 marzo 2019 sono le seguenti:
- alla fine del terzo anno, il rendimento effettivo annuo loro sarà dello 0,35%,
- al termine del sesto anno dell’1%,
- al fine nono anno dell’1,75% ed infine
- al termine del dodicesimo anno del 2,25%.
L’altra tipologia di buono che rende maggiormente è la 3×2 per chi desidera investire fino a 6 anni contando su rendimenti fissi crescenti.
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